Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo

molto la vivibilità delle periferie e metterebbe in seria difficoltà
soprattutto gli anziani. È forse così che Bruni e kompagni
pensano, come scrivono nel loro programma elettorale, di “portare
le periferie al centro”, “riqualificando e migliorando i
quartieri periferici”?
Questa Amministrazione, del resto, è ormai nota da un lato per la
sua scarsa memoria delle promesse elettorali e dall’altro, invece,
per la sua particolare sensibilità verso i cosiddetti poteri forti.
Prendiamo ad esempio il Piano di intervento proposto per la Molini
Moretti di Colognola: il Prg prevedeva 40.000 mc. di produttivo,
mentre la variante presentata dalla società Mrm srl ipotizza
oltre 60.000 mc. tra residenziale (240 appartamenti, per circa
6/700 abitanti) e commerciale (il supermercato di 2500 mq. già
citato più altri spazi). Nessuno mette in discussione l’opportunità
di recuperare aree dismesse, come i due ex stabilimenti della Moretti,
però, nell’ottica di una “visione strategica chiara”, è bene
valutare attentamente la volumetria (a Colognola è stata aumentata
del 50%) e la destinazione d’uso (i famigerati supermercati
così numerosi creano molti problemi).
Per dovere di cronaca ancora un piccolo dettaglio: il progettista
è quel Roberto Spagnolo, candidato nella Lista Bruni, che
abbiamo già visto nelle pagine precedenti come nominato dal
sindaco in Porta Sud.
In via Autostrada vuole aprire la Coop;
tra “rossi” ci si intende
Ci permettiamo di tornare per un attimo al blitz ferragostano con
cui il Bruni aveva fatto rimuovere il cartello Bèrghem. A giustificazione
di quell’ignobile decisione, il sindaco aveva dichiarato:
“I cartelli in dialetto rappresentano un messaggio di chiusura e
non di apertura della città, come invece dovrebbe essere. I cartelli
debbano essere considerati dal punto di vista di chi arriva e non
di chi sta in città. E sbaglierò, ma, secondo me, quello non era un
messaggio di benvenuto. Abbiamo già in mente di sostituire le
scritte in dialetto con altri cartelli di benvenuto. Dobbiamo ancora
studiare la cosa”.
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Tempi Bruni a Bergamo