Tempi Bruni - LEGA NORD Blog - Sezione di Bergamo
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<strong>Tempi</strong> <strong>Bruni</strong> a <strong>Bergamo</strong><br />
ha avuto il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re frasi come “Dobbiamo de<strong>di</strong>carlo ai<br />
Bortolotti che non tiravano fuori una lira per lo sta<strong>di</strong>o?” (scusi,<br />
ma il completamento della Curva Nord, nel 1972, non l’aveva<br />
pagato Achille?) “A <strong>Bergamo</strong> non c’è solo l’Atalanta” (ma al<br />
Comunale, parentesi Alzano Virescit e Albinoleffe a parte, ci<br />
gioca solo la Dea), “Il nome Atleti azzurri d’Italia non lo usa<br />
nessuno? Il mondo è pieno <strong>di</strong> stupi<strong>di</strong> e ognuno si qualifica per<br />
quello che è. Del resto c’è ancora qualcuno che lo chiama sta<strong>di</strong>o<br />
Brumana”. (Deo gratias, Galizzi si è ritirato dalla politica).<br />
Ecco quin<strong>di</strong> che un sindaco milanista (<strong>Bruni</strong>), un capogruppo<br />
tifoso del Napoli (Aversa), un ra<strong>di</strong>cal-chic <strong>di</strong> sinistra che alla<br />
questione avrebbe risposto con un “Bortolotti chi?” (Ongaro),<br />
una consigliera che alla parola Atalanta probabilmente pensa<br />
ad una farfalla (Varinelli), un altro che sfoggia, povero lui,<br />
spille e cravatte interiste (Santoro), uno che fa il bastian contrario<br />
su tutto (Anghileri) e che è arrivato ad<strong>di</strong>rittura a proporre<br />
l’uscita scaglionata degli spettatori dal Comunale nel seguente<br />
or<strong>di</strong>ne, prima quelli a pie<strong>di</strong>, poi quelli in moto, infine quelli in<br />
auto, insomma tutti questi, che della Dea se ne fregano altamente,<br />
hanno imposto il loro volere senza considerare minimamente<br />
il desiderio <strong>di</strong> chi utilizza principalmente lo sta<strong>di</strong>o,<br />
ovvero la società Atalanta e i tifosi atalantini. Rustico? Muto,<br />
come un pesce, <strong>di</strong> Pantelleria, ovviamente.<br />
Passano altri 14 mesi. Ormai siamo nel pieno dei festeggiamenti<br />
per il Centenario dell’Atalanta. La pressione dei tifosi si<br />
fa sentire attraverso lettere ai giornali e la maggioranza non<br />
può continuare a snobbare la questione. Si concorda, così, <strong>di</strong><br />
mettere in votazione la mozione, non prima, però, <strong>di</strong> aver verificato<br />
i numeri per farla approvare. Numeri che, stando a<br />
quanto garantito dal presidente del Consiglio e dal sindaco, ci<br />
sarebbero. Si va in Consiglio.<br />
Baral<strong>di</strong>, nel suo ruolo <strong>di</strong> presidente degli Atleti azzurri d’Italia,<br />
fa la sua, legittima, arringa <strong>di</strong>fensiva per il mantenimento dell’intitolazione<br />
da lui voluta nel 1994. Da altri, a sinistra, è uno<br />
sproloquio.<br />
Il punto più basso lo tocca il responsabile dell’Ufficio Pace, Vanni<br />
Maggioni, il quale <strong>di</strong>chiara, orgogliosamente, che l’intitolazione<br />
ad Achille e Cesare (ricor<strong>di</strong>amo, medaglia d’oro alla memoria del<br />
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