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FIGARO: DA BEAUMARCHAIS A PAISIELLO, A MOZART, A ROSSINI

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<strong>FIGARO</strong>: <strong>DA</strong> <strong>BEAUMARCHAIS</strong> A <strong>PAISIELLO</strong>, A <strong>MOZART</strong>, A <strong>ROSSINI</strong><br />

Cronologia essenziale<br />

1751-1772 Pubblicazione, avversata dal Re e condannata dalla Chiesa, de<br />

“L’Enciclpopédie” di Diderot-D’Alambert;<br />

1775 Parigi - Prima rappresentazione de “Le barbier de Séville” di P.A.<br />

Beaumarchais;<br />

1782 S. Pietroburgo -Prima rappresentazione dell’opera “Il barbiere i Siviglia”<br />

musica di G. Paisiello<br />

1784 Parigi -Prima rappresentazione de “Le Marriage de Figaro” di P.A.<br />

Beaumarchais<br />

1786 Vienna - Prima rappresentazione dell’opera “Le Nozze di Figaro” musica di<br />

W.A. Mozart;<br />

1789 Presa della Bastiglia;<br />

1816 Roma – Prima rappresentazione dell’opera “Il barbiere di Siviglia” musica di<br />

G. Rossini<br />

La presa della Bastiglia era ancora di là da venire ma già in Francia letterati e intellettuali<br />

avvertivano i palpiti, i fremiti che daranno vita alla Rivoluzione Francese. Tra questi P.A.<br />

Beaumarchais, autore della cosiddetta “Trilogia di Figaro” (Il barbiere di Siviglia, Il<br />

Matrimonio di Figaro, La madre colpevole) che vide la sua opera fortemente osteggiata<br />

dalla Corte di Versailles e dallo stesso Re a causa della corrosiva comicità e della carica<br />

eversiva.<br />

D’altra parte come la nobiltà avrebbe potuto accettare<br />

un’affermazione come questa:<br />

E’ la nascita una sorte:<br />

l’un fa re e l’altro pastore;<br />

li discrimina fortuna<br />

ma l’ingegno cambia tutto<br />

(Matrimonio di Figaro atto IV)<br />

come avrebbe potuto accettare il tipo sociale che<br />

Beaumarchais rappresentava perfettamente cioè il<br />

borghese intraprendente e abile che, a dispetto delle sue<br />

origini riesce a conquistarsi una posizione sociale?<br />

Il Figaro del “Barbiere” è molto di più del servo intrigante<br />

ereditato dal teatro classico: Figaro e il conte di Almaviva<br />

sono socialmente valletto e padrone ma psicologicamente<br />

e socialmente sono tra loro molto più vicini di quanto non<br />

lo fossero i loro predecessori del teatro classico e formano<br />

una coppia senza precedenti che lascia trasparire molto<br />

bene il fermento sociale della Francia pre-rivoluzionaria.<br />

Senza volerci addentrare nelle ragioni storiche e sociali che hanno portato alle persecuzioni<br />

censorie subite dalla trilogia (ma soprattutto dal “Matrimonio”) ancora nei primi<br />

decenni del 1800, si può affermare che i librettisti che collaborarono con Paisiello, con<br />

Mozart e con Rossini ebbero un gran daffare per levigare gli slanci rivoluzionari degli<br />

originali di Beaumarchais senza snaturarne il messaggio. In particolare, fu Mozart stesso a<br />

portare una copia de “Le marriage” a Lorenzo Da Ponte che la tradusse in lingua italiana<br />

(al tempo la lingua ufficiale dell’opera lirica) e che, d’accordo con Mozart, rimosse dalla<br />

storia gran parte degli elementi di satira politica. Pur tuttavia l’opera fu musicata da Mozart<br />

in gran segreto dato che la commedia era stata vietata dall’imperatore Giuseppe II e fu<br />

1


solo dopo l’ascolto che questi, incantato dalla bellezza della musica, concesse il suo<br />

permesso alla messa in scena.<br />

IL BARBIERE I SIVIGLIA (C. Sterbini-G. Rossini)<br />

La trama<br />

Atto I Il conte d’Almaviva è innamorato della bella Rosina, che abita nella casa del suo<br />

anziano tutore, don Bartolo, a sua volta segretamente intenzionato a sposarla. Il Conte,<br />

facendosi passare per un povero studente di nome Lindoro, sotto le finestre della casa dl<br />

dottor Bartolo fa una bella serenata a Rosina alla quale dichiara il suo amore. Rosina si<br />

mostra non indifferente alle attenzioni di Lindoro ma l’arrivo nella stanza di don Bartolo la<br />

costringe ad allontanarsi dalla finestra. Deluso per lo smacco subito, il conte chiede a<br />

Figaro, barbiere nonché “factotum della città “ di aiutarlo a conquistare il cuore della<br />

ragazza. Figaro si mette a disposizione del Conte cominciando con informarlo che Bartolo<br />

non è il padre ma solo il tutore di Rosina e che, in qualità di barbiere di don Bartolo, ha<br />

facile accesso alla casa di quest’ultimo e potrà quindi aiutare il conte ad avvicinare la<br />

ragazza.<br />

Inoltre consiglia al conte di cambiare personalità e, profittando del fatto che in città sta per<br />

arrivare un reggimento, gli suggerisce di fingersi un giovane soldato e, con un falso<br />

biglietto di alloggio, che il barbiere li procurerà potrà farsi ospitare nella casa di don<br />

Bartolo. Il Conte si allontana e Figaro entra nella casa del dottore dove si incontra con<br />

Rosina alla quale consiglia di scrivere un biglietto per Lindoro. Con sua grande sorpresa<br />

si accorge che il biglietto è già pronto. L’arrivo di Don Basilio, maestro di musica della<br />

ragazza, interrompe il colloquio e induce l’uno a nascondersi e l’altra a ritirarsi. Basilio<br />

informa don Bartolo della presenza del conte di Almaviva in Siviglia e gli suggerisce di<br />

architettare contro di lui una calunnia per farlo cacciare dalla città.<br />

Secondo i piani, il conte di Almaviva irrompe nella casa di Don Bartolo fingendosi un<br />

soldato ubriaco, ma crea una tale confusione che arrivano i gendarmi. Quando però il<br />

conte si fa riconoscere di nascosto dall’ufficiale, i soldati si ritirano in buon ordine,<br />

lasciando Don Bartolo esterrefatto.<br />

Atto II Don Bartolo comincia ad avere sospetti riguardo alla vera identità del giovane<br />

soldato. Giunge il sedicente maestro di musica Don Alonso (in realtà sempre il conte,<br />

celato in un nuovo travestimento), che afferma di essere stato inviato da Don Basilio, rimasto<br />

a casa febbricitante, a sostituirlo nella lezione di canto per Rosina. Fingendo di<br />

impartirle una lezione di musica, Lindoro (nelle vesti di Don Alonso) dichiara il suo amore a<br />

Rosina Nel frattempo giunge Figaro con il compito di radere la barba al padrone di casa.<br />

Nonostante Figaro faccia il possibile per coprire la conversazione dei due giovani, Don<br />

Bartolo capta le loro parole e caccia tutti. Con lui resta solo Berta, la serva, a commiserare<br />

il vecchio padrone.<br />

Don Bartolo fa credere a Rosina, che Lindoro e Figaro si vogliano prendere gioco di lei, e<br />

quest’ultima amareggiata acconsente alle nozze con il suo tutore, che prontamente fa<br />

chiamare il notaio. In quel momento arriva anche Don Basilio, mentre con una scala<br />

Figaro e il Conte entrano in casa dalla finestra e raggiungono Rosina. Finalmente il conte<br />

rivela la propria identità , per chiarire la situazione e convincere la fanciulla della sincerità<br />

del suo amore.<br />

Don Bartolo ha per fatto togliere la scala e i tre complici si trovano senza via di fuga. In<br />

quel momento sopraggiunge il notaio chiamato a stendere il contratto delle nozze tra Don<br />

2


Bartolo e Rosina. Approfittando dell’assenza temporanea del tutore, il conte convince lui e<br />

Don Basilio (dietro congrua ricompensa) a inserire nel contratto il suo nome in luogo di<br />

quello di Don Bartolo. Giunto troppo tardi, a quest’ultimo resta la magra consolazione di<br />

aver risparmiato la dote per Rosina, che il conte di Almaviva rifiuta. Gli amanti coronano<br />

dunque il loro sogno.<br />

La struttura<br />

La struttura drammatica di quest’opera è molto semplice: secondo un disegno<br />

antichissimo, il giovane Conte di Almaviva cerca di strappare al maturo Bartolo la pupilla<br />

Rosina; l’impresa è condotta a termine grazie all’intervento di Figaro, aiutante del Conte,<br />

erede di una antica tradizione di servi astuti e intriganti. Aiutante di Bartolo è invece il<br />

maestro di musica Basilio il cui ruolo di parassita è anch’esso codificato da una lunga<br />

tradizione. Lo schema dell’intreccio è quindi estremamente semplice:<br />

[Basilio] Bartolo Conte di Almaviva [Figaro]<br />

3<br />

Rosina<br />

LE NOZZE DI <strong>FIGARO</strong> (L. Da Ponte-W.A. Mozart)<br />

La trama<br />

Atto I Il mattino del giorno delle proprie nozze Figaro e Susanna sono nella stanza che il<br />

Conte ha destinato loro. Figaro misura la stanza mentre Susanna si prova il cappello che<br />

ha preparato per le nozze. Figaro si compiace della generosità del Conte, ma Susanna<br />

insinua che quella generosità non è disinteressata: il Conte vuol rivendicare lo ius primae<br />

noctis, che egli stesso aveva abolito. Le brame del Conte sono favorite da Don Basilio,<br />

maestro di musica. Figaro si irrita e trama una vendetta. Anche la non più giovane<br />

Marcellina è intenzionata a mandare all’aria i progetti di matrimonio di Figaro e reclama,<br />

con l’aiuto di Don Bartolo, il diritto a sposare Figaro in virtù di un prestito concessogli in<br />

passato e mai restituito. Don Bartolo, del resto, gode all’idea di potersi vendicare dell’ex<br />

“barbiere di Siviglia”, che aveva aiutato il Conte a sottrargli Rosina, l’attuale Contessa.<br />

Entra il paggio Cherubino per chiedere a Susanna di intercedere in suo favore presso la<br />

Contessa: il giorno prima il Conte, trovandolo solo con Barbarina (figlia dodicenne del<br />

giardiniere Antonio), si è insospettito e lo ha cacciato dal palazzo. L’arrivo improvviso del<br />

Conte lo costringe a nascondersi e ad assistere suo malgrado alle proposte galanti che il<br />

Conte rivolge alla cameriera. Ma anche il Conte deve nascondersi a Don Basilio, che<br />

rivela a Susanna le attenzioni rivolte dal paggio alla Contessa. Spinto dalla gelosia, il<br />

Conte esce dal nascondiglio, poi, scoprendo a sua volta il paggio, monta su tutte le furie.<br />

Entrano i contadini che ringraziano il Conte per aver abolito il detestato ius primae noctis.<br />

Il Conte, con un pretesto, rimanda il giorno delle nozze e ordina la partenza immediata di<br />

Cherubino per Siviglia dove dovrà arruolarsi come ufficiale del suo reggimento. Figaro si<br />

prende gioco del paggio con una delle arie più celebri dell’opera, “Non più andrai,<br />

farfallone amoroso”.<br />

Atto II Susanna rivela all'addolorata Contessa le pretese del Conte. Entra Figaro ed<br />

espone il suo piano di battaglia: ha fatto pervenire al Conte un biglietto anonimo dove si<br />

afferma che la Contessa ha dato un appuntamento a un ammiratore per quella sera.<br />

Quindi suggerisce a Susanna di fingere di accettare l'incontro col Conte: Cherubino (che<br />

non è ancora partito) andrà al posto di lei vestito da donna, così la Contessa potrà


smascherare il marito, cogliendolo in fallo. Tuttavia, mentre il travestimento del paggio è<br />

ancora in corso, il Conte sopraggiunge e, insospettito dai rumori provenienti dalla stanza<br />

attigua (dove la Contessa ha rinchiuso Cherubino), decide di forzare la porta. Ma<br />

Cherubino riesce a fuggire saltando dalla finestra e Susanna ne prende il posto.<br />

Quando dal guardaroba esce Susanna invece di Cherubino, il Conte è costretto a chiedere<br />

perdono alla moglie. Entra Figaro che spera di poter finalmente affrettare la cerimonia<br />

nuziale. Irrompe però il giardiniere Antonio che afferma di aver visto qualcuno saltare dalla<br />

finestra della camera della Contessa. Figaro cerca di parare il colpo sostenendo di essere<br />

stato lui a saltare. Ma ecco arrivare con Don Bartolo anche Marcellina che reclama i suoi<br />

diritti: possiede ormai tutti i documenti necessari per costringere Figaro a sposarla.<br />

Atto III Mentre il conte si trova nella sua libreria pensoso, la Contessa spinge Susanna<br />

a concedere un appuntamento galante al Conte, il quale però si accorge dell'inganno e<br />

promette di vendicarsi. Il giudice Don Curzio entra con le parti contendenti e dispone che<br />

Figaro debba restituire il suo debito o sposare Marcellina, ma da un segno che Figaro<br />

porta sul braccio si scopre ch'egli è il frutto di una vecchia relazione tra Marcellina e Don<br />

Bartolo, i quali sono quindi i suoi genitori. Marcellina è lietissima di aver ritrovato il figliolo,<br />

ma in quel mentre sopraggiunge Susanna con la somma necessaria a riscattare Figaro<br />

liberandolo dall'obbligo di sposare Marcellina: vedendoli abbracciati Susanna dapprima<br />

s'infuria, poi, compresa la felice situazione, si unisce alla gioia di Figaro e dei due più<br />

anziani amanti. Marcellina acconsente alla tardiva proposta di matrimonio dallo stesso<br />

Don Bartolo e condona il debito come regalo a Figaro per le nozze con Susanna, Don<br />

Bartolo porge invece una somma di denaro; il Conte invece monta su tutte le furie.<br />

La Contessa intanto, determinata a riconquistare il marito, detta a Susanna un bigliettino,<br />

sigillato da una spilla, per l'appuntamento notturno da far avere al Conte. Modificando il<br />

piano di Figaro, e agendo a sua insaputa, le due donne decidono che sarà la stessa<br />

Contessa e non Cherubino a incontrare il Conte al posto di Susanna.<br />

Mentre alcune giovani contadine recano ghirlande per la Contessa, Susanna consegna il<br />

biglietto galante al Conte che si punge il dito con la spilla. Figaro è divertito: non ha visto,<br />

infatti, chi ha dato il bigliettino al Conte. Poi si festeggiano due coppie di promessi sposi:<br />

oltre a Susanna e Figaro, anche Marcellina e Don Bartolo.<br />

Atto IV È ormai notte e nell'oscurità del parco del castello Barbarina sta cercando la spilla<br />

che il Conte le ha detto di restituire a Susanna, e la fanciulla ha perduta. Figaro capisce<br />

che il biglietto ricevuto dal Conte gli era stato consegnato dalla sua promessa sposa e<br />

credendo ad una nuova trama, si nasconde con un piccolo gruppo di persone da usare<br />

come testimoni del tradimento di Susanna, che ha udito non vista le rampogne di Figaro,<br />

si sente offesa dalla sua mancanza di fiducia e decide di farlo stare sulle spine. Entra<br />

allora Cherubino e, vista Susanna, (che è in realtà la Contessa travestita) decide di<br />

importunarla; nello stesso momento giunge il Conte il quale, dopo aver scacciato il Paggio,<br />

si mette a corteggiare quella che crede essere la sua amante.<br />

Fingendo di veder arrivare qualcuno, la Contessa travestita da Susanna fugge nel bosco<br />

mentre il Conte va a vedere cosa succede; nel contempo Figaro, che stava spiando gli<br />

amanti, rimane solo e viene raggiunto da Susanna travestita da Contessa. I due si<br />

mettono a parlare ma Susanna durante la conversazione dimentica di falsare la propria<br />

voce e Figaro la riconosce. Per punire la sua promessa sposa, questi non le comunica la<br />

cosa ma rende le proprie avances alla Contessa molto esplicite. In un turbinio di colpi di<br />

scena, alla fine Figaro chiede scusa a Susanna per aver dubitato della sua fedeltà mentre<br />

il Conte, arrivato per la seconda volta, scorge Figaro corteggiare quella che crede essere<br />

sua moglie; interviene a questo punto la vera Contessa che, con Susanna, chiarisce<br />

l'inganno davanti ad un Conte allibito. Allora questi implora con sincerità il perdono della<br />

Contessa e le nozze tra Figaro e Susanna si possono finalmente celebrare. La "folle<br />

giornata" si chiude così in modo festoso.<br />

4


La struttura<br />

Come si vede, quanto semplice, immediata e diretta è la struttura del Barbiere, altrettanto<br />

complessa, intricata e ricca di sorprese è quella delle Nozze di Figaro. Là c’è Rosina<br />

contesa tra il maturo Bartolo e il giovane e ricco Almaviva, qui la situazione è ben più<br />

complessa ed è riassunta in modo mirabile da A. Calzolari nella sua prefazione alla<br />

Trilogia, nel seguente schema:<br />

Cherubino Barbarina<br />

Conte Contessa<br />

Figaro Susanna<br />

Bartolo Marcellina<br />

Le frecce orizzontali collegano le coppie in ordine di età: all’inizio l’unica istituzionalizzata è<br />

quella Conte-Contessa, alla fine tutte saranno legalizzate (tranne Cherubino- Barbarina<br />

che sono due ragazzi), le frecce diagonali indicano invece le pulsioni erotiche che<br />

provocano lo sviluppo della vicenda turbando l’ordine l‘ordine naturale che alla fine, grazie<br />

all’astuzia delle donne e alla prontezza di spirito di Figaro, verrà restaurato.<br />

La spumeggiante comicità delle Nozze non ci deve nascondere i risvolti potenzialmente<br />

drammatici: mentre nel Barbiere assistiamo ad un semplice conflitto generazionale con un<br />

vecchio tutore che recalcitra e si rifiuta di cedere il passo ai giovani, nelle Nozze il conflitto<br />

delle generazioni sottende tensioni più drammatiche e meno facilmente sanabili. Se<br />

volessimo vedere l’opera in negativo concluderemmo che il conte è un cinico seduttore<br />

che non si vergogna a mettere gli occhi su una bambina come Barbarina in attesa che il<br />

frutto maturi, che la Contessa, moglie delusa, mostra inclinazioni per il paggio Cherubino<br />

il quale, dal canto suo, è un don Giovanni in erba (fu Kierkegaard a indicare nel Paggio un<br />

don Giovanni potenziale pronto a corteggiare tutte le donne che gli capitano a tiro), che<br />

Marcellina è una vecchia che, con un ricatto finanziario, vorrebbe farsi sposare da un<br />

giovane che potrebbe essere suo figlio (e si scoprirà poi che lo è veramente) e infine che<br />

gli unici onesti sono i due personaggi popolari, Figaro e Susanna. Invece Beaumarchais e<br />

Mozart sfumano questi aspetti negativi e celebrano in Cherubino la poesia<br />

dell’adolescenza, nella Contessa gli onesti turbamenti della donna maritata ancora<br />

giovane che riscopre il fresco fascino della passione, nel Conte la dignità che salva il<br />

gentiluomo di razza nelle peggiori situazioni. Chiave di volta della fabula è l’agnizione del<br />

terzo atto con conseguente trasformazione di Marcellina. La struttura della commedia<br />

appare così bipartita: i primi due atti tracciano una curva che porta i personaggi sull’orlo<br />

dell’abisso (si profila addirittura il rischio di un incesto); nel terzo atto l’agnizione ribalta la<br />

situazione nel quarto atto la festa e l’intreccio degli innocenti inganni riconcilia tutti i<br />

personaggi.<br />

L’intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse stagioni<br />

dell’amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l’amore acerbo, Figaro e Susanna<br />

l’amore che sboccia, il Conte e la Contessa l’amore logorato e senza più passione e infine<br />

Marcellina e Bartolo l’amore maturo.<br />

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