Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />
Una conclusione <strong>che</strong> confer<strong>ma</strong> le nuove idee di Matteo<br />
Quella sera Matteo pri<strong>ma</strong> accompagnò a casa Livia, poi tornò nella sua villa.<br />
Era molto tardi. Aveva voluto di proposito tornare tardi, nella speranza <strong>che</strong> il<br />
padre, col passar delle ore, si fosse almeno in parte riavuto da quella dram<strong>ma</strong>tica<br />
avventura, addirittura aggressione, subita quel giorno.<br />
“ Forse,pensava, l’autista avrà avvisato il domestico <strong>che</strong> il padrone sarebbe tornato<br />
a casa scombussolato,<strong>che</strong> avrebbe avuto bisogno di riposare un poco e poi di cenare<br />
alla buona e di essere alla fine accompagnato in camera, per godere di un<br />
rasserenante riposo.<br />
Trovò invece il padre seduto in poltrona nel suo studio, molto pensieroso e con<br />
un’espressione esacerbata.<br />
“Ah! Sei tornato Matteo. Ho già cenato, <strong>ma</strong> ho stentato a metter qualcosa nello<br />
sto<strong>ma</strong>co. Ho avuto una giornataccia,sai,oggi. Mi hanno persino messo le <strong>ma</strong>ni<br />
addosso quei lavoratori, <strong>che</strong> da un po’ di tempo riscuotono le tue simpatie.<br />
Hai saputo quello <strong>che</strong> <strong>è</strong> successo alle “Metallurgi<strong>che</strong> riunite “ di cui sono<br />
Presidente?<br />
Sciopero selvaggio, urla,insulti agli azionisti; una folla di scal<strong>ma</strong>nati voleva<br />
impedire l’uscita delle nostre auto dalla fabbrica in cui vi era stata l’Assemblea del<br />
capitale.<br />
Mi trovavo sulla mia Cadillac in compagnia del signor Marcoli e ci sono andato di<br />
mezzo. Per poco non <strong>è</strong> andata a finir <strong>ma</strong>le.<br />
I più esaltati chissà cosa volevano fare di me : picchiarmi brutalmente, nella<br />
migliore delle ipotesi!.<br />
Fortuna volle <strong>che</strong> un tizio, <strong>che</strong> non aveva perso la ragione, ha sentito il dovere di<br />
intervenire, di liberarmi dalle grinfie di quei violenti e di aiutarmi a salire sull’auto<br />
dalla quale ero stato tirato fuori selvaggiamente.<br />
Cosa ne pensi,Matteo?Sarebbe questa la <strong>ma</strong>turità della classe operaia?”.<br />
Nelle parole dell’uomo vi era, Matteo lo intuì,oltre ad un <strong>che</strong> di cattiveria, di<br />
disprezzo, an<strong>che</strong> un senso di umiliazione, di velato ed indefinito pentimento.<br />
Al termine dell’impegnativo,scabroso,intenso confronto ideale <strong>che</strong> seguì e seppe<br />
addentrarsi in una coscienza alquanto bolsa, emerse proprio, con chiarezza, <strong>che</strong> in<br />
quell’uomo,in quel inveterato finanziere, era prossimo il riconoscimento delle<br />
proprie colpe.<br />
Matteo non rispose subito alla do<strong>ma</strong>nda del padre.<br />
Si limitò a rincuorarlo, mettendogli una <strong>ma</strong>no sulla spalla, aggiungendo:<br />
“ La situazione <strong>è</strong> molto grave papà. La crisi fa emergere gravi problemi”.<br />
Osservò poi il padre <strong>che</strong> sembrava essersi immerso in profondi pensieri ed an<strong>che</strong> lui<br />
sentì la necessità di riflettere..<br />
“ Forse ---pensò --- l’avrà richia<strong>ma</strong>to alla realtà la parola crisi.<br />
Mi sembra di sentire il suo ragionare : “La crisi? Ma chi l’ha provocata? Nessuno :<br />
<strong>è</strong> una legge di mercato. Ed io <strong>che</strong> potevo, <strong>che</strong> posso farci?<br />
Null’altro <strong>che</strong> continuare quello <strong>che</strong> ho sempre fatto. Sono gli altri <strong>che</strong> devono far<br />
la loro parte.<br />
72