Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />
Notarono soltanto l’ingresso continuo di numerose auto <strong>che</strong> vennero ad occupare<br />
completamente il posteggio interno.<br />
Era quasi il momento in cui la sirena annunciava la fine della giornata lavorativa,<br />
quando si sparse la notizia <strong>che</strong> era in corso l’Assemblea degli azionisti. La<br />
preoccupazione dei lavoratori si <strong>ma</strong>nifestò subito. Le notizie sull’effettiva<br />
situazione economica dell’azienda e sulle decisioni <strong>che</strong> venivano prese al riguardo<br />
dovevano subito essere portate a conoscenza degli interessati --- chiesero subito i<br />
delegati sindacali.<br />
La riposta della direzione fu alquanto evasiva : l’Assemblea sarebbe continuata il<br />
giorno successivo e pertanto non poteva essere fornita alcuna notizia.<br />
Ai lavoratori non ri<strong>ma</strong>se altro <strong>che</strong> attendere, <strong>ma</strong> la loro preoccupazione non diminuì<br />
e la conseguente tensione divenne altissi<strong>ma</strong>.<br />
La fabbrica quella sera si svuotò, <strong>ma</strong> gruppi di lavoratori ri<strong>ma</strong>sero davanti ai<br />
cancelli per controllare l’uscita degli azionisti nella speranza di venire a conoscenza<br />
di quello <strong>che</strong> stava avvenendo e quello era successo nell’Assemblea.<br />
Dovettero però accontentarsi di assistere all’uscita della auto dei partecipanti<br />
all’Assemblea,<strong>che</strong> avvenne quasi subito : era evidente <strong>che</strong> l’Assemblea non si era<br />
conclusa.<br />
Il giorno successivo non tutti i dipendenti entrarono in fabbrica : un certo<br />
quantitativo ri<strong>ma</strong>se ai cancelli per controllare l’entrata delle auto degli azionisti ed<br />
avere così confer<strong>ma</strong> <strong>che</strong> l’Assemblea aveva ripreso i lavori.<br />
L’Assemblea riprese effettivamente i lavori quel giorno.<br />
Alcuni impiegati riuscirono ad entrare nel palazzo della Direzione, sfuggendo al<br />
servizio di vigilanza <strong>che</strong> permetteva l’ingresso solo ai dirigenti ed agli azionisti e<br />
raggiunsero il salone dell’Assemblea, senza farsi notare.<br />
Assistettero ad una riunione alquanto burrascosa : le notizie sulla situazione<br />
dell’azienda furono addirittura dram<strong>ma</strong>ti<strong>che</strong>.<br />
Gli amministratori fecero ognuno la propria relazione <strong>che</strong> concludeva nella certezza<br />
<strong>che</strong> si sarebbe verificato un irreparabile dissesto, se non fossero stati presi al più<br />
presto adeguati provvedimenti.<br />
La discussione <strong>che</strong> seguì fu alquanto accesa e le proposte di risanamento finanziario<br />
dell’azienda furono gravissime.<br />
Non ri<strong>ma</strong>neva <strong>che</strong> una soluzione, per salvare più <strong>che</strong> la ditta l’ingente capitale<br />
azionario: trasferire gli impianti, le attrezzature ed il monte merci in un’altra<br />
Nazione, in cui la <strong>ma</strong>no d’opera locale avesse un costo inferiore a quello<br />
attualmente sostenuto.<br />
Veniva previsto <strong>che</strong> nel volgere di qual<strong>che</strong> anno l’azienda,con il<br />
trasferimento,sarebbe divenuta addirittura redditizia.<br />
Pri<strong>ma</strong> ancora <strong>che</strong> i lavori terminassero,i tre dipendenti <strong>che</strong> si erano infiltrati<br />
nell’Assemblea, raggiunsero i propri uffici ed infor<strong>ma</strong>rono della dram<strong>ma</strong>tica<br />
decisione i delegati sindacali.<br />
La notizia si sparse tra gli operai proprio nel momento in cui la sirena invitava ad<br />
abbandonare la fabbrica.<br />
I delegati sindacali presero allora la parola in tutti i reparti, proponendo una pri<strong>ma</strong><br />
for<strong>ma</strong> di protesta <strong>che</strong> fu unanimemente accolta : attendere ai cancelli l’uscita degli<br />
azionisti e degli amministratori ed inscenare nei loro confronti una forte<br />
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