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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

Il pungolo ideale di Matteo aveva raggiunto il punto nodale delle radici della<br />

<strong>ma</strong>lvagità dello spirito del finanziere, ne aveva reciso le più ispessite da tanti<br />

<strong>ma</strong>neggi speculativi e liberato alcune delle po<strong>che</strong>, potenzialmente generanti il<br />

sentimento del bene,dell’amore,presenti nel suo animo.<br />

Sarebbe or<strong>ma</strong>i stato ,quell’uomo, vulnerabile per l’avvenire all’aggressione di idee<br />

pregne di quell’armonia <strong>che</strong> <strong>è</strong> la vera fonte dei buoni sentimenti.<br />

Quella sera si alzò da tavola umiliato, infiacchito nella sua rigida concezione di<br />

antagonismo votato alla potenza del denaro e così si congedò dal figlio :<br />

“Dovrai riflettere Matteo! Il tuo posto <strong>è</strong> nella difesa, nel rendere ancora più grande<br />

quello <strong>che</strong> ho costruito. Non certo nel disperderlo”.<br />

Si avviò poi verso il suo studio con passo meno sicuro del solito.<br />

Da quel giorno Matteo si vide con Livia non solo il <strong>ma</strong>ttino,<strong>ma</strong> an<strong>che</strong> nel<br />

pomeriggio. La giovane aveva serie difficoltà a trovare una nuova occupazione, <strong>ma</strong><br />

non essendo nella sua natura abbandonarsi alla sfiducia , occupava diverse ore a<br />

studiare con Matteo, a prepararsi alla prossi<strong>ma</strong> sessione di esami.<br />

Contenevano l’esteriorità del loro rapporto d’amore,i due innamorati, per un<br />

semplice motivo : pensavano a costruirsi un avvenire e <strong>che</strong> per conquistare la loro<br />

unione , di sacrifici non si avrebbe certo potuto fare economia.<br />

Matteo da parte sua si era reso conto <strong>che</strong> per conquistare la propria libertà, per non<br />

farsi opprimere da quella cappa di idee, di insegnamenti, di modi di giudicare,di<br />

decidere, in cui i cui i genitori lo volevano spiritualmente imprigionare, avrebbe<br />

dovuto compiere passi decisi, senza tentennamenti, <strong>ma</strong> an<strong>che</strong> senza fughe in avanti.<br />

Si astenne pertanto da qualsiasi ulteriore contrasto col padre, mostrandosi però<br />

privo di qualsiasi resipiscenza.<br />

Sicuro del fatto suo.<br />

An<strong>che</strong> nei confronti dei Puricelli tenne una linea di condotta dignitosa e prudente.<br />

Ai the setti<strong>ma</strong>nali in cui era invitato faceva qual<strong>che</strong> chiacchierata con Maria<br />

Antonietta <strong>che</strong> con i mille frivoli pensieri, <strong>che</strong> aveva sempre in capo, non si dava<br />

certo da fare per farsi conquistare da Matteo, come i genitori avrebbero desiderato.<br />

Matteo poi, del tutto innamorato di Livia, non aveva nel proprio cuore nemmeno il<br />

più piccolo e periferico posto per quella ragazza, <strong>che</strong> per rinvigorire la propria<br />

apparenza aristocratica, aveva saputo solo accentuare l’erre moscia nel suo parlare.<br />

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