Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />
senso profondo di tutte le riflessioni <strong>che</strong> lo avevano impegnato a farsi un giudizio<br />
dell’idea di base <strong>che</strong> caratterizzava il genitore:<br />
“ Certo! Non sono proprio lieto.<br />
Anzi sono offeso : non capisci di aver messo sotto i piedi i sentimenti verso una<br />
compagna <strong>che</strong> mi stava a cuore?<br />
Pri<strong>ma</strong> fai un bel gesto procurandole un lavoro indispensabile. Aveva ha an<strong>che</strong> il<br />
padre disoccupato.<br />
Poi rovini tutto, facendoglielo perdere da un giorno all’altro, senza neppure<br />
avvisarmi. Come posso sentirmi?”.<br />
Il padre non batté ciglio : era solo un poco impallidito.<br />
“ Era livore o rimorso ? –pensò il giovane--“.<br />
Ma la reazione del padre al suo interrogativo fu una prevedibile reprimenda:<br />
“ Una compagna! Senza risorse e futuro! Non <strong>è</strong> bastato un gesto di carità per far<br />
tacere la tua coscienza?<br />
E tu cosa vuoi fare o probabilmente hai già pensato di fare?<br />
Io e tua <strong>ma</strong>dre ti abbiamo messo davanti un avvenire sicuro, facoltoso. Saresti<br />
venuto an<strong>che</strong> tu a far parte di coloro <strong>che</strong> contano. Al tuo fianco avresti avuto<br />
un’invidiabile, aristocratica ed affascinante erede di una fortuna <strong>che</strong> si dira<strong>ma</strong> nei<br />
decisi gangli della finanza e tu ti perdi per la pri<strong>ma</strong> ragazza con la quale sei stato<br />
capace di imbastire un’avventura?<br />
Non <strong>è</strong> forse uno sproposito il tuo?<br />
Non sono proprio convinto, <strong>che</strong> lo vorrai compiere davvero!”.<br />
“Ecco –pensò Matteo neppur meravigliato di quello <strong>che</strong> aveva sentito --- mio padre<br />
ha detto proprio quello <strong>che</strong> prevedevo,<strong>che</strong> ero sicuro <strong>che</strong> dicesse. Cosa poteva dire<br />
d’altro?<br />
Vede la vita solo in funzione della ric<strong>che</strong>zza <strong>che</strong> rende superiori al prossimo ed al<br />
potere <strong>che</strong> ne discende “.<br />
La risposta da darsi, pertanto, non poteva <strong>che</strong> arginare una morale così misera e<br />
demolirne il principio infor<strong>ma</strong>tore.<br />
“Ah! E’ questo allora il tuo program<strong>ma</strong>!. Inserirmi in un mondo <strong>che</strong> parla un<br />
linguaggio diverso dal mio, in un’atmosfera <strong>che</strong> non darebbe respiro alla mia voglia<br />
di vivere,di essere libero, di conoscere i problemi di tutta la società non solo quelli<br />
della tua classe eletta! Maria Antonietta! Che vita sarebbe la mia accanto ad una<br />
donna del genere?<br />
La creatura di un mondo avido,senz’ani<strong>ma</strong>,<strong>che</strong> pensa solo a sé stesso, sordo alle<br />
sofferenze <strong>che</strong> gravano sulla <strong>ma</strong>ggior parte della società. Non <strong>è</strong> forse cosi?”.<br />
Nella breve pausa <strong>che</strong> seguì, padre e figlio ri<strong>ma</strong>sero immobili, dominando persino<br />
l’esteriorità dei loro volti, <strong>che</strong> non avevano ancora l’espressione più consona allo<br />
stato d’animo.<br />
Il genitore, uso alla forte e gelida concentrazione dello spirito, <strong>che</strong> il finanziere<br />
privilegia con grande flem<strong>ma</strong>, sembrò ri<strong>ma</strong>nere addirittura impietrito.<br />
Matteo invece cercava di infondere nel proprio aspetto quel tocco di energia <strong>che</strong> il<br />
nuovo orientamento ideale gli aveva rinvigorito la coscienza.<br />
Un poco impulsivo per la sua età, ruppe il silenzio per primo,ripetendo con foga:<br />
“ Non <strong>è</strong> forse così?”.<br />
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