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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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Le decisioni di Matteo<br />

<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

Riprese quindi,il giovane,i suoi incontri con Livia con la volontà di ottenere di più<br />

di quello <strong>che</strong> fino ad allora i suoi sentimenti avevano soltanto ed an<strong>che</strong> timidamente<br />

desiderato.<br />

Ora il suo spirito era deciso : liberare completamente la forza del suo amore verso<br />

Livia, per renderlo arbitro del comune destino e per rendere irrealizzabile qualsiasi<br />

altro disegno suggeritogli dall’opportunità dell’incremento patrimoniale, cui<br />

ambivano i genitori.<br />

Pure Livia sollecitava in cuor suo <strong>che</strong> Matteo le dimostrasse qualcosa di più <strong>che</strong> un<br />

timido amore, an<strong>che</strong> se accompagnato dal sostegno per farle superare le difficoltà<br />

economi<strong>che</strong>. Sentiva di essere veramente innamorata e disposta a seguirlo verso un<br />

futuro comune,se glielo avesse chiesto.<br />

Toccava perciò a Matteo dare l’avvio ad un percorso sentimentale da protrarsi senza<br />

limiti di alcun genere : era stato lui a prendere l’iniziativa di affacciarsi<br />

prepotentemente nella sua vita.<br />

Matteo intuì chiaramente la predisposizione di Livia a credere nel suo amore e ad<br />

offrirle il proprio per alimentarlo. Trasformò pertanto, i loro incontri di timidi<br />

innamorati in occasioni per render l’ani<strong>ma</strong> sempre più prolifica di intenso, puro,<br />

vero amore.<br />

I genitori del giovane avevano notato l’invigorirsi del carattere del figlio,<strong>ma</strong> non se<br />

ne preoccupavano : --l’età fa <strong>ma</strong>turare il carattere –pensavano.<br />

L’amicizia con Maria Antonietta si stava saldando,così sembrava loro. La speranza<br />

<strong>che</strong> non fosse lontano il giorno <strong>che</strong> con il fidanzamento si facesse un primo passo<br />

verso l’auspicata unione,sembrava realizzarsi gradualmente senza difficoltà.<br />

Matteo sembrava così sicuro nel suo comportarsi,da tranquillizzarli. Già due<br />

incontri tra i due eredi, vi erano stati e tutto si era svolto come desiderato.<br />

In vero Matteo aveva tenuto un atteggiamento molto riservato in quelle visite,<strong>ma</strong> il<br />

riserbo era stato interpretato come un segno di compostezza,di educazione,di<br />

distinzione.<br />

An<strong>che</strong> Maria Antonietta non aveva dato segno di alcun entusiasmo nell’intrattenersi<br />

con il presunto voluto sposo,<strong>ma</strong> si sa, un tocco di classe e di aristocrazia non<br />

autorizzano certo ineleganti, pacchiane <strong>ma</strong>nifestazioni esteriori ed esigono invece il<br />

controllo di qualsiasi emozione e sentimento, sia d’amore, <strong>che</strong> di gioia, <strong>che</strong> di<br />

dolore. L’importante <strong>è</strong> <strong>ma</strong>ntenere sempre un’apparente finezza nei modi.<br />

Un evento imprevisto venne però a scombussolare la tranquillità di Livia e di<br />

Matteo e si ripercosse sui rapporti tra padre e figlio e persino sul fidanzamento<br />

imposto.<br />

Il Puricelli aveva messo in atto lo smembramento della società e la cessione alla<br />

concorrenza della parte in cui lavorava Livia. Non passarono <strong>che</strong> pochi giorni<br />

dall’operazione <strong>che</strong> la nuova proprietà,nel previsto riassetto, provvide a licenziare<br />

diversi dipendenti, tra cui Livia.<br />

Matteo apprese la notizia proprio il <strong>ma</strong>ttino in cui la compagna l’aveva invitato a<br />

casa sua, per presentarlo al padre.<br />

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