Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />
Vi <strong>è</strong> l’amore <strong>ma</strong>teriale,quello spirituale,quello morboso,quello generoso,la semplice<br />
bonarietà,così pure vi <strong>è</strong> l’odio mortale,quello <strong>che</strong> cova nell’ani<strong>ma</strong>, quello <strong>che</strong><br />
modella ogni agire,il semplice egoismo, l’egoismo sfrenato,il cinismo.<br />
Si può concludere <strong>che</strong> in ogni uomo vi siano contemporaneamente amore ed odio.<br />
Solo una mini<strong>ma</strong> parte ha solo amore nell’ani<strong>ma</strong> e cio<strong>è</strong> nell’idea e solo un’altra<br />
piccola parte solo odio.<br />
Matteo ruppe a questo punto la lettura, scosso da un improvviso e pauroso<br />
pensiero : mio padre? il padre di Livia? Livia? Io stesso? Quale <strong>è</strong> la nostra idea?.<br />
Livia,suo padre? Hanno in sé l’idea dell’amore,non vi <strong>è</strong> dubbio.<br />
Io? Non voglio giudicarmi,sarebbe un’arroganza.<br />
Mio padre? Devo trovare il coraggio di pensare <strong>che</strong> non può non avere in sé un<br />
sentimento opposto all’amore,an<strong>che</strong> se attenuato,in parte occultato da un percorso<br />
educativo,da un’apparente conformistica bonarietà e presentato sotto la veste di<br />
nor<strong>ma</strong>le prassi nel mondo imprenditoriale, industriale, degli affari.<br />
Un sentimento opposto all’amore? L’odio allora. Ma perché non mi spaventa questa<br />
conclusione?<br />
E’ vero,non mi spaventa perché quell’odio,quel genere di odio <strong>è</strong> diffuso in una<br />
parte della società,naturalmente con diverse gradazioni : nell’egoista,nel<br />
delinquente, in parte dei commercianti,degli imprenditori,degli speculatori,negli<br />
strozzini,an<strong>che</strong> nei finanzieri,come mio padre,purtroppo.<br />
Forse amore ed odio, <strong>è</strong> questa la dialettica <strong>che</strong> trascina la vita del mondo : un’eterna<br />
lotta il cui esito deciderà la fine o la liberazione dell’uomo.<br />
Matteo ri<strong>ma</strong>se a lungo molto impressionato da tutte queste considerazioni, <strong>che</strong> l’<br />
originale lettura aveva provocato, <strong>ma</strong> si sentì pure illuminato,soddisfatto di essere<br />
stato messo in grado di conoscere l’animo del padre.<br />
Il padre! Ecco la verità sulla natura dei suoi sentimenti : aveva nella sua idea una<br />
particolare energia di odio, <strong>che</strong> lo orientava al gretto egoismo,ad arricchirsi senza<br />
neppur rendersi conto delle sofferenze <strong>che</strong> le sue azioni potevano provocare al<br />
prossimo.<br />
Era un finanziere,quindi l’effetto negativo <strong>che</strong> il suo operato poteva provocare, ciò<br />
succedeva sovente,non veniva neppure a saperlo. Venivano invece a subirlo tutti<br />
coloro <strong>che</strong> lavoravano nelle industrie, sulle quali l’attività finanziaria si era<br />
abbattuta, o con la svendita del capitale azionario,o con lo smembramento o la<br />
delocalizzazione degli impianti, o con ingenti investimenti nella concorrenza con il<br />
conseguente contraccolpo nelle altre.<br />
Certe <strong>ma</strong>ssicce operazioni speculative provocavano di riflesso danni persino ad<br />
interi Stati con conseguente rimpallo o ripercussioni sulle popolazioni.<br />
Nell’idea del padre,però, come aveva appreso nella lettura del trattato<br />
dell’autorevole pensatore, era insita pure un’aspirazione al bene, <strong>che</strong> lo faceva<br />
apparire al mondo quale persona responsabile,corretta,di superiori capacità.<br />
Ed era sulla presenza di queste componenti dell’idea <strong>che</strong> avrebbe dovuto far leva,<br />
facendone sviluppare la migliore,la meno odiosa.<br />
Dopo questo intenso lavorio intellettuale,Matteo si sentiva ora in grado di affrontare<br />
il padre e di combattere una battaglia indubbiamente ardua ---ben conoscendo<br />
l’imponenza della severità della determinazione e della solidità della componente<br />
egoistica del suo carattere.<br />
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