Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />
Matteo avrebbe voluto porre altre do<strong>ma</strong>nde a Livia, in particolar modo quelle<br />
riguardanti l’attività specificamente spirituale,ideale, dell’uomo, <strong>ma</strong> ri<strong>ma</strong>se<br />
perplesso, indeciso, temendo <strong>che</strong> l’argomento fosse troppo intrigante,spinoso, e <strong>che</strong><br />
avrebbe potuto mettere a disagio,in imbarazzo,la compagna e rendendole persino<br />
poco invitanti i loro incontri giornalieri.<br />
Da quel momento non impegnò più Livia nel trattare problemi del genere e lasciò<br />
pure <strong>che</strong> fosse lei ad intrattenerlo sugli argomenti <strong>che</strong> le stavano a cuore.<br />
E fece bene perché Livia gli confidò quei piccoli <strong>ma</strong> significativi segreti, <strong>che</strong> gli<br />
fecero comprendere <strong>che</strong> la compagna corrispondeva al suo amore.<br />
L’assillo,però,di risolvere i problemi <strong>che</strong> aveva lasciato in sospeso, continuò a<br />
tormentarlo fino al momento in cui decise di cercare,nella fornita biblioteca della<br />
Facoltà di Filosofia, qual<strong>che</strong> testo <strong>che</strong> potesse fare al caso suo.<br />
Dopo un’assidua ricerca gli capitò sotto <strong>ma</strong>no un vecchio trattato del filosofo Max<br />
Nordau dal titolo “ Le menzogne convenzionali della nostra civiltà”, <strong>che</strong> lo attirò ed<br />
in cui ebbe modo di leggere alcuni brani aggiuntivi, <strong>ma</strong>noscritti, <strong>che</strong> soddisfecero la<br />
sua sete di conoscenza e <strong>che</strong> gli ri<strong>ma</strong>sero a lungo in mente:<br />
“ L’uomo,nel portarsi avanti nel cammino del progresso, ha dovuto fare delle scelte,<br />
indubbiamente ideali : come comportarsi verso il prossimo,come organizzare la vita<br />
associativa, per esempio.<br />
Aveva davanti a sé un ventaglio,una varietà di possibili soluzioni. Sono state sagge<br />
le scelte <strong>che</strong> ha fatto?<br />
Superato il periodo della lotta per la sopravvivenza, gli uomini hanno allargato il<br />
campo del proprio pensiero. Le emozioni <strong>che</strong> ne nascevano presero sempre più<br />
corpo e si consolidarono nei sentimenti : la simpatia,l’amore tra di loro,<br />
l’indifferenza ed an<strong>che</strong> l’odio.<br />
Se poi l’uomo si trovava davanti a sé un essere sofferente subiva delle emozioni,<br />
<strong>che</strong> si stabilizzarono poi quali sentimenti di solidarietà,<strong>ma</strong> an<strong>che</strong> di indifferenza e di<br />
cinismo.<br />
An<strong>che</strong> nell’organizzare la vita associativa si <strong>ma</strong>nifestarono diversi orientamenti :<br />
quello di rafforzare i naturali legami esistenti tra gli uomini,quello di delegare il<br />
compito di disciplinare il compito di disciplinare l’attività dei singoli ai più<br />
degni,quello di sottostare al più potente, <strong>che</strong> si era arrogato il co<strong>ma</strong>ndo della<br />
comunità.<br />
Tutti questi modi di tradurre le emozioni in sentimenti e le stesse intensità e qualità<br />
delle emozioni hanno un’origine unica: l’idea, <strong>che</strong> <strong>è</strong> stata un tutt’uno con la<br />
<strong>ma</strong>terialità di ogni essere <strong>che</strong> <strong>è</strong> apparso sulla terra.<br />
Non vi <strong>è</strong> <strong>ma</strong>i stata un’idea identica all’altra come non lo sono state e non lo sono le<br />
cellule, gli atomi e qualsiasi infinitesi<strong>ma</strong>le particella <strong>che</strong> costituiscono i mondi e<br />
<strong>che</strong> <strong>ma</strong>i sono nate e <strong>ma</strong>i periranno perché sono eterne come l’Universo.<br />
Le azioni dell’uomo sono sempre state guidate dalla specificità dell’idea di ognuno.<br />
An<strong>che</strong> nel suo svilupparsi, affinarsi e persino modificarsi,ogni idea non perde le<br />
peculiarità della <strong>ma</strong>teria, del corpo cui appartiene,di cui <strong>è</strong> una elevata funzione.<br />
Ecco perché in certi esseri <strong>è</strong> stata preponderante l’attitudine ad a<strong>ma</strong>re, in altri ad<br />
odiare. Da queste due inclinazioni di base si <strong>ma</strong>nifestano un’infinità di gradazioni e<br />
di caratteristi<strong>che</strong>.<br />
Vi sono quindi infiniti modi di a<strong>ma</strong>re e di odiare.<br />
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