Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />
Matteo in un <strong>ma</strong>re di idee<br />
Considerazioni sull’attività del padre<br />
Il giovane,dal canto suo,stesosi sul letto,ne ebbe di problemi da affrontare,<strong>che</strong> <strong>ma</strong>i<br />
come quella sera si sentiva di dover chiarire,naturalmente con sé stesso.<br />
In casa sua, poco pri<strong>ma</strong>, aveva avuto davanti i genitori e degli ospiti di riguardo <strong>che</strong><br />
si confidavano, pensando ai loro interessi e facendo programmi da realizzare<br />
tempestivamente per difendere ed an<strong>che</strong> migliorare la loro invidiabile,ricca<br />
posizione.<br />
Suo padre ed il Marcoli : due finanzieri di alto livello <strong>che</strong> potevano decidere con le<br />
loro <strong>ma</strong>novre sull’andamento di un buon numero di industrie in cui avevano<br />
investito notevoli capitali.<br />
La sorte di coloro <strong>che</strong> lavoravano in quelle fabbri<strong>che</strong>, dipendeva da loro. In una di<br />
quelle poteva an<strong>che</strong> esserci il padre di Livia,un uomo come tutti gli altri <strong>che</strong> aveva<br />
offerto la propria forza,le proprie capacità e volontà per poterne ricavare di <strong>che</strong><br />
vivere nelle ristrettezze,con sacrifici usurando la propria resistenza<br />
fisica,invecchiando precocemente.<br />
Ecco il suo cruccio : quale la causa dell’abissale differenza tra quello <strong>che</strong> avevano<br />
ottenuto dalla vita due uomini della stessa origine? Quell’uomo e suo padre.<br />
La nascita non produce ingiustizie. Certo,non tutti nascono sani,integri,senza tare :<br />
la <strong>ma</strong>ggioranza però si affaccia alla vita senza diversità di rilievo. La pubertà,<br />
l’adolescenza poi e la gioventù, vengono vissute dai più quasi uniformemente an<strong>che</strong><br />
se le possibilità economi<strong>che</strong> possono agevolarne una parte.<br />
Esseri provenienti da famiglie agiate od ai limiti dell’indigenza hanno quasi le<br />
stesse possibilità di conquistarsi un avvenire. D’accordo! Si verifica poi una severa<br />
selezione nel corso degli studi. Emergono i più meritevoli, <strong>ma</strong> an<strong>che</strong> qui le<br />
possibilità di conquistarsi un futuro si diversificano solo per il merito.<br />
A questo punto però le cose cambiano : parte dei più meritevoli raggiungono<br />
posizioni di prestigio nel campo professionale o scientifico od artistico.<br />
Un’altra parte, fortunatamente minoritaria, raggiunge altre conquiste, ric<strong>che</strong>zze<br />
senza limiti,onori non sempre connessi al merito e persino un potere al di fuori da<br />
un riconoscimento legale, <strong>ma</strong> sostanziale, di smisurata portata e campo d’azione e<br />
persino l’arbitrio di decidere del destino di coloro <strong>che</strong> si trovano sul loro cammino.<br />
E’ a questo punto <strong>che</strong> non trovo risposta alla do<strong>ma</strong>nda <strong>che</strong> mi assilla : quale<br />
misteriosa, straordinaria, ano<strong>ma</strong>la risorsa dello spirito spinge, chi la possiede, a<br />
porsi uno scopo dell’esistenza e a volerlo raggiungere così profondamente e<br />
qualitativamente diverso da quello perseguito da chi non antepone al<br />
raggiungimento di un ordinario e lecito traguardo, la conquista della ric<strong>che</strong>zza fine<br />
a sé stessa e del potere quale mezzo per sottoporre il prossimo al proprio volere?<br />
Questo particolare e misterioso stimolo spirituale <strong>è</strong> certamente un derivato della<br />
capacità di volere, di cui <strong>è</strong> dotato l’uomo,<strong>ma</strong> <strong>è</strong> indubbiamente deviante.<br />
Chi se ne <strong>è</strong> impossessato e lo mette in atto <strong>è</strong> un essere chiuso in sé stesso,egoista al<br />
<strong>ma</strong>ssimo, <strong>che</strong> bada solo alla realizzazione del proprio interesse, nel contesto di una<br />
libidinosa concezione del potere. Se non riesce a sopraffare il prossimo, si<br />
inferocisce persino nei confronti di sé stesso.<br />
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