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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

Sul ripiano antistante l’artistica porta, la signora Lea,il signor Uberto e Matteo, di<br />

cui la <strong>ma</strong>dre stringeva il braccio per sottolineare l’eccezionalità del<br />

momento,accolsero sorridenti ed onorati, sin da lontano,gli illustri ospiti.<br />

Maria Antonietta, persino scintillante per i preziosi <strong>che</strong> ne ornavano la figura,<br />

camminava a braccio della <strong>ma</strong>dre,non meno elegantemente abbigliata della<br />

figlia,mentre il padre camminava un poco distante, forse per ri<strong>ma</strong>rcare la<br />

preminenza della propria persona.<br />

“Carissi<strong>ma</strong> signora Marisa, carissimo Lorenzo, finalmente,<strong>che</strong> piacere ! Vi presento<br />

mia moglie Lea e questo giovanotto <strong>è</strong> Matteo, di cui ti parlo sempre! Prego<br />

entrate!”<br />

La signora Lea ripeté gli stessi convenevoli estendendoli a Maria Antonietta <strong>che</strong> nel<br />

frattempo era stata presentata dai genitori.<br />

Matteo si limitò dal canto suo a stringere la <strong>ma</strong>no al signor Lorenzo <strong>che</strong> gliela<br />

porgeva e fare un mezzo inchino a sua moglie ed a Maria Antonietta.<br />

Era sereno il giovane,<strong>ma</strong> un pensiero gli venne in mente più di una volta : “ Ecco!<br />

Fra non molto si parlerà an<strong>che</strong> del mio futuro, son sicuro. Mi toc<strong>che</strong>rà poi di<br />

sorbirmi la compagnia di questa Maria Antonietta <strong>che</strong>, secondo i miei <strong>è</strong> scesa dal<br />

cielo proprio per me!”.<br />

Gli ospiti vennero fatti accomodare nel salotto,reso<br />

perfetto an<strong>che</strong> nei minimi particolari, per la circostanza.<br />

I due capi famiglia,ambedue finanzieri di professione, vennero fatti accomodare in<br />

uno dei due bovindi.<br />

“Qui sarete più tranquilli e potrete parlare dei vostri affari senza essere disturbati<br />

dalle voci delle signore, e rivolgendosi a Matteo : tu vieni con noi, Maria Antonietta<br />

ti farà compagnia!”.<br />

E così avvenne. I due finanzieri si accomodarono soddisfatti, mentre la signora Lea<br />

preso il braccio delle due ospiti, le accompagnò nel lato opposto del salotto,<br />

facendo occupare dalla signora Marcoli la poltrona accanto alla sua ed indicando a<br />

Maria Antonietta ed a Matteo due altre poltrone, leggermente distanti.<br />

“An<strong>che</strong> noi –disse con un sorriso –vogliamo parlare in pace e voi ragazzi siete<br />

esonerati dall’ascoltare le nostre confidenze – parlate delle vostre cose, <strong>che</strong> vi<br />

interesseranno di più”.<br />

Tutto era ora siste<strong>ma</strong>to a dovere,come program<strong>ma</strong>to dai genitori di Matteo ed nel<br />

modo più confacente allo scopo <strong>che</strong> avrebbe dovuto raggiungere quell’invito : far<br />

conoscere al figlio quella perla di ragazza <strong>che</strong> era Maria Antonietta.<br />

Ebbe quindi inizio un intenso ed impegnativo conversare.<br />

Caro Lorenzo –cominciò il signor Uberto ---<strong>è</strong> un po’ di tempo <strong>che</strong> non ci<br />

vedevamo. Da quel giorno in cui ci siamo liberati da quel rammollito<br />

dell’amministratore del tuo recente acquisto. Ti ricordi? Parlo della società Pirani<br />

<strong>che</strong> tu avevi rilevato poco tempo pri<strong>ma</strong> alle tue solite ed avvedute condizioni. Ed<br />

ora come va quella ditta?”.<br />

Il signor dottor Lorenzo,Marcoli, <strong>che</strong> si era<br />

accomodato in poltrona nella posizione più rilassante possibile,<br />

rispose con la serafica flem<strong>ma</strong> <strong>che</strong> gli era congeniale e <strong>che</strong> teneva sempre,an<strong>che</strong><br />

nelle situazioni più imbarazzanti ed inquietanti:<br />

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