Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

Ricchezza, povertà, ma è l’amore che comanda
Una visita poco gradita a Matteo.
Maria Antonietta : la futura sposa scelta dai genitori
Le occasioni per mettere in pratica la sua nuova visione della vita gli capitarono
presto : una singolare visita dopo cena, che i genitori gli avevano annunciato con
una certa aria misteriosa e che, a loro dire, avrebbe molto gradita,fu la prima.
Quella visita, quell’avvenimento, ebbe luogo, disgraziatamente per il signor Uberto
e la signora Lea,proprio in un periodo in cui l’amore tra Matteo e Livia, che già da
qualche tempo aveva conquistato i loro cuori, si era acceso ancora di più.
La cena di quella sera si svolse in un’atmosfera particolarmente serena e bonaria : i
genitori di Matteo volevano evidentemente preparare il figlio ad accogliere con
raffinato spirito cavalleresco, se non addirittura con entusiasmo, l’aristocratica
giovane che desideravano venisse ad inserirsi nel novero delle sue amicizie.
“ Matteo -- così l’aveva preparato la madre -- : Maria Antonietta, che conoscerai,
appartiene ad una famiglia, che consideriamo di grande riguardo. Il padre, Lorenzo
Marcoli, è uno dei più prestigiosi esponenti della nostra industria. Recentemente ha
avuto un’importantissima commessa tramite il Ministero : quella di sistemare la rete
stradale di un importante Paese che ha subito immani distruzioni a causa della
guerra.
Il suo nome,l’avrai notato,appare di frequente sui quotidiani.
Ti puoi ben immaginare quale sia la consistenza patrimoniale di un personaggio del
genere,proprietario persino di alcuni noti palazzi del centro città.
La famiglia di questo cavaliere del lavoro conduce una vita sfarzosa, in una
residenza principesca : nobiltà d’animo ed eleganza formale contraddistinguono i
genitori ed i figli.
Maria Antonietta è l’unica femmina : alta,snella, soave nei modi, dalla vivace
intelligenza che le si legge in viso,negli occhi pieni di fascino,che ben si intonano
alla bellezza del volto.
Sei fortunato di poterla conoscere. Non è da tutti!.
Tieni ben cara questa occasione,caro!”.
A sua volta il signor Uberto si dava un gran da fare per rendere l’ accoglienza degli
ospiti la più degna possibile.
Aveva anticipato il suo ritorno a casa, predisposto che l’ora della cena venisse
anticipata ed aveva mobilitato tutta la servitù affinché i preparativi di quanto fosse
indispensabile per rendere confortevole il ricevimento degli invitati, venissero
eseguiti alla perfezione.
All’ora predestinata, il campanello suonò.
Il cameriere provvide all’apertura del cancello ed all’illuminazione del giardino. La
villa splendeva di luce.
Scese poi incontro agli ospiti con una cameriera.
Assieme all’autista e con un impeccabile inchino, i due servitori aprirono le portiere
dell’auto ed aiutarono gli ospiti a posare i piedi sul terreno ghiaioso e li
accompagnarono ai gradini dell’ingresso della villa.
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