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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

Riflessioni di Matteo con i lumi di Livia<br />

In un pomeriggio , seduti su una panchina del parco vicino alla sua villa, Matteo,<br />

invogliato an<strong>che</strong> dalla tranquillità del luogo in cui si trovavano, mise al corrente<br />

Livia dello scambio di idee avuto col padre e le chiese un parere o meglio ancora di<br />

chiarirgli i concetti, <strong>che</strong> sentiva confusi, sullo stato dei rapporti economici e sociali<br />

esistente nella produzione della ric<strong>che</strong>zza.<br />

La mia compagna –pensò ---ha il padre nel mondo del lavoro e lei stessa si tiene al<br />

corrente degli avvenimenti e delle teorie <strong>che</strong> lo riguardano. Mi aiuterà senz’altro ad<br />

orientarmi in proposito e di comprendere meglio di quanto sia in grado ora, come la<br />

pensa mio padre.<br />

Non fu certo deluso nella sua aspettativa perché Livia, con parole semplici, gli<br />

chiarì delle questioni molto complesse,almeno per lui.<br />

“ Matteo ---- gli disse ---- un paio di secoli fa, quando la classe eletta d’allora<br />

comprese <strong>che</strong> la propria ric<strong>che</strong>zza sarebbe aumentata impadronendosi dei nuovi<br />

sistemi di produzione e delle fabbri<strong>che</strong> <strong>che</strong> la generavano, i lavoratori erano<br />

veramente irreggimentati.<br />

Eravamo nell’epoca del “ padrone delle ferriere “, <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>ndava direttamente i<br />

propri dipendenti,col pugno di ferro.<br />

Le cose si sono poi gradualmente modificate.<br />

Al progresso <strong>ma</strong>teriale dei sistemi di produzione,dei <strong>ma</strong>cchinari,in<br />

definitiva,corrispose an<strong>che</strong> un progresso nell’organizzazione del lavoro.<br />

Al “ padrone delle ferriere” successe il capitalista.<br />

Chi disponeva di ingenti somme di denaro si associava con altri per la creazione di<br />

fabbri<strong>che</strong>, <strong>che</strong> producessero beni, <strong>ma</strong> an<strong>che</strong> un buon reddito a loro esclusivo favore.<br />

La direzione della fabbrica veniva affidata dalla società dei capitalisti, <strong>che</strong> si<br />

cautelava contro il rischio di rispondere an<strong>che</strong> in proprio delle eventuali perdite,<br />

costituendosi in società, a co<strong>ma</strong>ndanti di fiducia.<br />

I lavoratori non avevano allora più davanti a loro un singolo padrone, <strong>ma</strong> una<br />

società ed an<strong>che</strong> anoni<strong>ma</strong>.<br />

Il trattamento dei lavoratori divenne meno violento, <strong>ma</strong>terialmente,<strong>ma</strong> solo<br />

all’apparenza e nella sostanza non migliorò di certo. Il duro lavoro dava loro la<br />

possibilità di vivere e un certo miglioramento lo ottennero non certo per generosità<br />

dei capitalisti, <strong>ma</strong> grazie al continuo progresso scientifico.<br />

In definitiva al posto della frusta i nuovi padroni hanno usato sistemi più raffinati,<br />

meno brutali per disciplinare il lavoro,<strong>ma</strong> sempre rapaci nella sostanza.<br />

E questa situazione di sfruttamento <strong>è</strong> sempre proseguita, obbligando i lavoratori a<br />

sostenere dure lotte per <strong>ma</strong>ntenere e rendere le loro condizioni di lavoro<br />

sopportabili.<br />

I lavoratori hanno capito <strong>che</strong> dietro il “Padrone delle ferriere “ vi erano altri padroni<br />

ancora più rapaci del primo, alquanto insidiosi : non mostravano il loro volto,<br />

nascondendolo dietro un paravento , un salvacondotto di giustizia ,eretto a loro<br />

comodo. Hanno compreso <strong>che</strong> il loro avversario <strong>è</strong> il capitalismo e <strong>che</strong> la loro lotta<br />

avrebbe dovuto essere più mirata : combattuta an<strong>che</strong> contro il siste<strong>ma</strong> di cui lo<br />

Stato,l’etica e la cultura erano i suoi paladini.<br />

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