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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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Livia e Matteo<br />

<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

Era uscita sola, quel giorno dall’Università,una giovane con la preoccupazione in<br />

volto.<br />

Era successo <strong>che</strong> durante la lezione alla quale stava assistendo, le po<strong>che</strong> righe <strong>che</strong><br />

aveva letto, dopo aver aperto la busta consegnatele poco pri<strong>ma</strong> da un segretario<br />

dell’amministrazione, l’avevano sconvolta.<br />

In un primo momento se l’era messa in tasca,quella busta,senza aprirla e poi una<br />

compagna l’aveva presa per un braccio ed aveva cominciato a dirle un fiume di<br />

parole.<br />

Controvoglia,aveva dovuto ascoltare quello <strong>che</strong> le veniva raccontato: un vivace<br />

resoconto di certi incontri <strong>che</strong> richia<strong>ma</strong>vano più il desiderio di essere corteggiate,<br />

<strong>che</strong> quello di frequentare le prestigiose lezioni del Preside,noto accademico,<br />

dimostrato da due comuni ami<strong>che</strong>.<br />

Della busta non se ne era più ricordata.<br />

Verso la fine della lezione,però,se l’era vista sbucare dalla tasca.<br />

“Sarà una delle solite modifi<strong>che</strong> degli orari delle lezioni---pensò”.<br />

Ma era ben altro quello <strong>che</strong> diceva la lettera: se non si fosse messa in regola con i<br />

pagamenti delle tasse,saldando il consistente scoperto, non avrebbe potuto essere<br />

ammessa alla prossi<strong>ma</strong> sessione di esami.<br />

A leggere quelle quattro righe, la giovane sobbalzò e non si seppe trattenere : mise<br />

nella borsa i libri, <strong>che</strong> aveva appoggiato sul banco,si alzò e senza guardarsi attorno,<br />

uscì dall’aula quasi di corsa.<br />

Livia,così si chia<strong>ma</strong>va quella giovane,ne aveva tante di ragioni, perché quella<br />

comunicazione la sconvolgesse.<br />

Si era preparata col <strong>ma</strong>ssimo impegno a quegli esami ed ora non avrebbe potuto<br />

sostenerli. E allora?Con quale spirito avrebbe frequentato il nuovo anno,l’ultimo<br />

poi? In un’eterna preoccupazione,col sentirsi sotto la spada di Damocle di non<br />

essere in grado di pagare sia gli arretrati, <strong>che</strong> le prossime rate delle tasse.<br />

Ben difficilmente avrebbe potuto mettersi in regola: il padre aveva perso il lavoro,a<br />

causa di una delle ricorrenti crisi dell’industria e la modesta indennità, <strong>che</strong> gli<br />

veniva corrisposta, era appena sufficiente per fare la spesa giornaliera.<br />

Le speranze in un futuro <strong>che</strong>, sin da piccola, se l’era pri<strong>ma</strong> sognato, poi desiderato,<br />

dopo la licenza liceale conseguita a pieni voti, erano divenute un fermo<br />

proposito,quasi una ragion di vita,sarebbero inesorabilmente sfu<strong>ma</strong>te.<br />

Quel futuro l’aveva sempre nei propri pensieri: di rendersi indipendente dal padre<br />

ed an<strong>che</strong> d’affacciarsi alla vita con una professione, con un posto di responsabilità<br />

<strong>che</strong> le procurassero considerazione, soddisfazioni e di poter rendere l’esistenza<br />

meno ingrata al genitore, <strong>che</strong> svolgeva un’attività <strong>che</strong> gli spremeva le energie<br />

<strong>ma</strong>teriali, con una paga molto avara.<br />

Lei ed il padre vivevano soli. La <strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> era morta ed aveva lasciato solo un buon<br />

ricordo,per la sua bontà. Una grande bontà, accompagnata da un animo non<br />

comune, resistente alle tante difficoltà e disgrazie, <strong>che</strong> si erano abbattute su quella<br />

famigliola.<br />

Ostacoli difficili da superare e sofferenze di ogni genere.<br />

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