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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

Quando era in casa si sentiva molto interessato a sentire quello <strong>che</strong> i genitori<br />

dicevano,cercava di comprendere i loro punti di vista e di conoscere le loro<br />

decisioni,an<strong>che</strong> quelle sottaciute.<br />

Cercava poi di valutare tutto ciò in base a quella nuova visione della vita e a quegli<br />

sprazzi di verità <strong>che</strong> la conoscenza di Livia gli aveva rivelato.<br />

Giorno dopo giorno si rese conto di dare un giudizio molto diverso da quello dei<br />

genitori, su una buona parte dei problemi <strong>che</strong> l’esistenza gli poneva davanti.<br />

Sentiva <strong>che</strong> il padre <strong>ma</strong>gnificava l’andamento di un grosso complesso in cui aveva<br />

investito dei capitali.<br />

Lui non si accontentava di questa notizia, <strong>ma</strong> voleva scavar dentro alla causa di<br />

quel successo imprenditoriale e stimolava il padre a dargli dei chiarimenti.<br />

Il più delle volte veniva a sapere <strong>che</strong> in quell’industria gli operai,i dipendenti in<br />

genere, erano inquadrati quasi militarmente. Abituale intolleranza da parte dei<br />

dirigenti di qualsiasi iniziativa o di an<strong>che</strong> un minimo fallo da parte dei lavoratori : il<br />

licenziamento od altri punitivi provvedimenti erano all’ordine del giorno.<br />

Attività sindacale compressa al minimo.<br />

Miglioramenti retributivi alquanto rari e concessi eccezionalmente ai più remissivi.<br />

Accennava raramente,il signor Uberto,ai propri collaboratori, a coloro <strong>che</strong> erano<br />

stati scelti per produrre la ric<strong>che</strong>zza dell’industria.<br />

Aveva operato in modo <strong>che</strong> il consiglio di amministrazione nominasse un direttore<br />

generale della <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> efficienza. La sua coscienza si era così liberata da ogni<br />

ostico proble<strong>ma</strong>.<br />

Riguardo ai collaboratori,infatti era un’eccezione <strong>che</strong> il <strong>ma</strong>nager usasse<br />

atteggiamenti di apprezzamento o quanto meno di bonaria comprensione per le<br />

difficoltà in cui non pochi di loro si dibattevano. Di nor<strong>ma</strong> ne rilevava<br />

un’incomprensibile insufficiente dedizione ai compiti loro assegnati.<br />

Si avvaleva di una politica cinica, <strong>ma</strong> congeniale ai propri disegni : quella di<br />

metterli in concorrenza lusingando quelli <strong>che</strong> gli andavano a genio con trattamenti<br />

particolari,con incentivi an<strong>che</strong> economici di ogni genere <strong>ma</strong> ben soppesati.<br />

I più invisi,pertanto, o si spremevano le proprie energie per porsi all’altezza dei<br />

beniamini o per compiacerlo in ogni possibile modo, o restavano isolati,fuori dal<br />

gioco ed alla lunga o si rassegnavano ad esser considerati degli scalda posto o si<br />

dimettevano,per disperazione o per aver trovato un’altra siste<strong>ma</strong>zione.<br />

Degli operai,invece,non se ne occupava mini<strong>ma</strong>mente.<br />

Aveva avuto l’accortezza di ingraziarsi con idonei accorgimenti,più ancora venali<br />

<strong>che</strong> non d’ammiccamento psicologico, i dirigenti di una parte del sindacato, la<br />

meno cosciente della propria missione, cio<strong>è</strong> di difendere gli interessi dei propri<br />

rappresentati e si era quindi venuto a trovare in una situazione di quieto vivere,di<br />

tutta tranquillità.<br />

L’atmosfera repressiva <strong>che</strong> gravava sulla fabbrica<br />

veniva pertanto contrastata solo da una minoranza battagliera, <strong>che</strong> veniva però<br />

tenuta sotto controllo dalla minaccia ed an<strong>che</strong> dalla messa in atto di esemplari<br />

licenziamenti.<br />

Il signor Uberto era a conoscenza di tutto ciò e se ne rallegrava.<br />

“Caro Matteo---diceva al figlio,<strong>che</strong> gli aveva fatto rilevare questa situazione con<br />

una certa acredine ---ho ben altri problemi cui pensare io.<br />

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