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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

addirittura quello di prevenire <strong>ma</strong>lattie incurabili per i comuni<br />

mortali e persino di precostituirsi riserve biogeneti<strong>che</strong> per debellare<br />

eventuali future <strong>ma</strong>lattie.<br />

E non era forse una fondata ipotesi quella di potere<br />

in futuro,persino procrastinare la fine della vita?<br />

Naturalmente solo chi poteva disporre della forza<br />

del danaro, avrebbe potuto beneficiare avanti a tutti, di tali miracoli<br />

della scienza.<br />

An<strong>che</strong> Matteo non conosceva nemmeno per sentito<br />

dire, la realtà della vita cui doveva sottostare la <strong>ma</strong>ggior parte di<br />

quella laboriosa ed insostituibile moltitudine, <strong>che</strong> annoverava in sé<br />

esseri idealmente privilegiati, come riteneva fosse Livia.<br />

Non sapeva nemmeno <strong>che</strong> l’avanguardia di quella<br />

<strong>ma</strong>ssa, an<strong>che</strong> per l’inderogabile missione affidatale da un esigenza storica di<br />

progresso civile, si ribellava a pieno diritto alla condizione subordinata in cui si<br />

trovava e pretendeva di divenire essa stessa artefice del proprio destino.<br />

Il concetto base su cui si orientava la cultura corrente e radicata nel mondo dorato<br />

cui apparteneva, era quello di ritenere dovuto, l’abissale squilibrio nella istribuzione<br />

della ric<strong>che</strong>zza, ad una consistente superiore capacità meritoria di una presunta<br />

classe eletta, nei confronti di una <strong>ma</strong>ssa amorfa e priva del necessario impulso al<br />

proprio miglioramento.<br />

Solo un comune sentimento tendeva a plas<strong>ma</strong>re della stessa spiritualità la coscienza<br />

dei due giovani : una reciproca fiducia,la solidarietà, il piacere di un’amicizia<br />

ammiccante e, per Matteo, l’amore, già presente nel suo cuore,per la compagna <strong>che</strong><br />

glielo aveva fatto sbocciare.<br />

L’avventurarsi con Livia nella periferia di cui lei era di casa, aprì gli occhi della<br />

conoscenza a Matteo e nella sua cultura, for<strong>ma</strong>le e vanesia, entrò prepotentemente<br />

la verità.<br />

Comprese <strong>che</strong> la vita della <strong>ma</strong>ssa non <strong>è</strong> per nulla uniforme : si spezzetta in<br />

un’infinita varietà di condizioni e stati d’animo dall’origine le più disparate.<br />

Ed ogni giorno,in quelle passeggiate volute da Livia per farselo avvicinare,ne<br />

conobbe una di verità,sempre diversa da quella apparsagli il giorno pri<strong>ma</strong>.<br />

Ebbe davanti ora gli abitanti degli immensi e<br />

fatiscenti casamenti popolari con il loro andirivieni di anziani,di vecchi, uomini e<br />

donne, miseri ed affaticati dal reggere sporte colme di poveri alimenti,scarsi di<br />

nutrimenti vitali.<br />

In mezzo al loro incerto cammino, irrequieti e rumorosi bambini. Avevano <strong>ma</strong>rinato<br />

la scuola o l’ avevano abbandonata,queste speranze dell’avvenire, per la miseria del<br />

padre.<br />

Si guardò attorno Matteo, <strong>ma</strong> non vide nulla di diverso : sempre gli stessi enormi<br />

fabbricati,da ambo i lati dello spoglio viale,attaccati l’un l’altro,già fatiscenti<br />

nonostante fossero sorti da poco.<br />

Uomini,donne,della più svariata provenienza,dal diverso colore della pelle,dalla<br />

diversa foggia e colore dell’abito. Una varietà impensabile di lingue,dialetti,di<br />

voci,di sentimenti non trattenuti,un’impressionante vuoto di felicità e di speranza,<br />

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