Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli
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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />
“ Mi pare di avertelo già fatto capire : le amicizie <strong>che</strong> ho fatto con i compagni di<br />
classe mi hanno distolto da tanti pensieri, <strong>che</strong> mi rendevano triste,insoddisfatto.<br />
L’accorgermi poi <strong>che</strong> qualcuno di loro era infelice perché la spesa per continuare<br />
gli studi all’ Università non era più sostenibile dai genitori, mi ha commosso.<br />
Ho forse fatto <strong>ma</strong>le a confidarti queste cose?<br />
Sei tu <strong>che</strong> mi avevi chiesto cosa avevo in testa, quel giorno <strong>che</strong> ti sono apparso<br />
diverso dal solito!”.<br />
“Già,ricordo. Ma eri stato un po’ vago.<br />
Capisco : tu sei stato insoddisfatto fino a quando hai fatto amicizia con qual<strong>che</strong><br />
compagno , o compagna ---sottolineò il padre –e qualcosa ti ha emozionato. Che<br />
qualcuno di loro non sia fortunato,mi pare.<br />
Apprezzo questa tua sensibilità . Ma non pensi <strong>che</strong> di giovani sfortunati ve ne siano<br />
un’infinità ? E tu,io stesso e tua <strong>ma</strong>dre cosa credi possiamo fare per loro?<br />
Non ti viene in mente <strong>che</strong> il proble<strong>ma</strong> abbia una dimensione sociale e <strong>che</strong> solo lo<br />
Stato debba prendersi carico di queste situazioni e cercare di risolverle?”.<br />
Mio padre ---percepì Matteo --- vuol scaricarsi subito del dovere <strong>che</strong> ha per lo meno<br />
nei miei confronti.<br />
Non vorrebbe nemmeno <strong>che</strong> io gli spieghi perché mi sono commosso,quel giorno.<br />
Ma ha sbagliato i suoi calcoli. Che lo gradisca o no,mi farò sentire. Non mi do per<br />
vinto.<br />
“ Papà, sono anch’io convinto <strong>che</strong> spetti alla società, risolvere quel proble<strong>ma</strong>.<br />
Ma non fai parte an<strong>che</strong> tu della società? E direi, con l’influenza <strong>che</strong> eserciti sul<br />
mondo <strong>che</strong> ti sta attorno, la società non dovrebbe forse aspettarsi <strong>che</strong> tu dia il buon<br />
esempio?<br />
Altrimenti a cosa servirebbe il tuo potere?<br />
Solo ai casi tuoi?”.<br />
Matteo aveva parlato con decisione,<strong>ma</strong> an<strong>che</strong> con una dose di passione ed il<br />
padre,si allarmò davvero.<br />
Rifletté un poco,pri<strong>ma</strong> di dir la sua : si era reso conto di aver davanti un figlio <strong>che</strong><br />
non aveva conosciuto pri<strong>ma</strong>.<br />
Era necessario—pensò—dargli una risposta <strong>che</strong> lo scoraggi per sempre dal coltivare<br />
certi aneliti caritatevoli, avulsi dalla realtà , <strong>che</strong> considera solo quanto <strong>è</strong> concreto e<br />
realizzabile.<br />
Ma ri<strong>ma</strong>se deluso . La sua risposta ebbe l’effetto opposto a quello desiderato : i<br />
problemi del figlio gli diventarono sempre più difficili da affrontare. Così aveva<br />
risposto:<br />
“ Sconfini dalla realtà,Matteo. E ciò ti porterà fuori strada.<br />
I miei doveri hanno un limite e li debbo osservare nell’esclusivo ambito della mia<br />
attività professionale,industriale e finanziaria.<br />
Aiutare chi versa in difficoltà <strong>è</strong> dovere dell’ente <strong>che</strong> organizza e disciplina con<br />
peculiari leggi la società e cio<strong>è</strong> lo Stato,tramite il Governo, da me delegato con la<br />
mia libera partecipazione al suffragio,alle elezioni.<br />
Se io dovessi aiutare chiunque chieda assistenza, rovinerei la mia posizione senza<br />
raggiungere alcuno scopo concreto.<br />
All’assistenza sono deputate un’infinità di enti ed associazioni,an<strong>che</strong> religiose.<br />
Mi comprendi,figlio?”.<br />
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