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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

vivere, strappandolo da una specie di letargo spirituale in cui aveva sempre<br />

dormicchiato, grazie alla mortificante educazione subita,stavano cadendo l’uno<br />

dopo l’altro.<br />

Era diventato pure alquanto spigliato.<br />

Aveva rassicurato Livia <strong>che</strong> i genitori non avrebbero tardato a sottoporgli delle<br />

possibilità di lavoro <strong>che</strong> potevano fare al caso suo ed aveva cercato in ogni modo di<br />

infonderle ottimismo,serenità e fiducia nelle proprie forze.<br />

La sua presenza di spirito, la vivacità <strong>che</strong> dimostrava nell’interessarsi di lei, erano<br />

state un vero balsamo per quella ragazza.<br />

Il sorriso era cominciato a riapparire sulla sua bocca. Un poco di felicità l’aveva<br />

persino resa tollerante di una certa audacia <strong>che</strong> Matteo dimostrava continuamente<br />

nel tentativo di rendere sempre più inti<strong>ma</strong> l’amicizia.<br />

Matteo non desisteva. Non aveva più dubbi : si sentiva innamorato di Livia. E ne<br />

era profondamente felice perché quel sentimento non l’aveva <strong>ma</strong>i provato e quindi<br />

non avrebbe potuto essere più intenso.<br />

La giovane se ne era accorta sin dai primi giorni della nuova amicizia e se ne era un<br />

poco turbata.<br />

Non avrebbe voluto <strong>che</strong> l’avventura sentimentale la distraesse dagli studi . Le<br />

<strong>ma</strong>ncava un anno alla laurea e la voleva conseguire a tutti i costi, per rendersi più<br />

facile l’inserimento nel mondo del lavoro e per aiutare il padre.<br />

Temeva poi <strong>che</strong> Matteo, raggiunto lo scopo di averla conquistata, non <strong>ma</strong>ntenesse<br />

più l’impegno di procurarle, tramite i genitori,un qualsiasi lavoro <strong>che</strong> le permettesse<br />

di pagare le tasse dell’Università.<br />

Confessava però a sé stessa il desiderio di corrispondere a quel dolce sentimento,<br />

<strong>che</strong> l’amicizia di Matteo aveva fatto nascere in lei. Ma non di più.<br />

Matteo la invitava ad andare con lui a vedere qual<strong>che</strong> buon film o a teatro per<br />

assistere a qual<strong>che</strong> opera di pregio, <strong>ma</strong> lei non aderiva : il tempo libero lo dedicava<br />

allo studio.<br />

In definitiva obbligò il compagno a <strong>ma</strong>ntenere il rapporto nei limiti della sincera<br />

amicizia, facendo di tutto perché non sfociasse in quel genere di superficiale<br />

passione cui si concedevano tante sue compagne, per soddisfare certi effimeri<br />

piaceri a quel tempo sollecitati dal modo di pensare dell’epoca.<br />

Matteo si adeguò senza difficoltà a quella castigata morale.<br />

Già gli sembrava un’insperata fortuna quella di essersi liberato da quel groviglio di<br />

freni inibitori <strong>che</strong> lo avevano reso incapace fino a poco tempo pri<strong>ma</strong> di esternare i<br />

propri sentimenti,i propri umori,certe sensazioni <strong>che</strong> avrebbero potuto renderlo oltre<br />

<strong>che</strong> nor<strong>ma</strong>le,an<strong>che</strong> affascinante.<br />

Era infatti di aspetto veramente piacente,per il volto <strong>che</strong> esprimeva<br />

armonia,ro<strong>ma</strong>nticismo.<br />

Comprese quindi subito, dal comportamento di Livia, <strong>che</strong> il suo amore doveva<br />

ri<strong>ma</strong>ner tale e non divenir passione.<br />

Del resto non era stato forse il buon istinto della solidarietà <strong>che</strong> gli aveva aperto la<br />

porta alla conquista della compagna? E non era stato forse il piacere di essere stato<br />

solidale, <strong>che</strong> l’aveva portato a infondergli un altro dolce sentimento : quello di un<br />

amore, un amore senza aggettivi,un vero amore? E lo comprese.<br />

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