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Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

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<strong>Ric<strong>che</strong>zza</strong>, <strong>povertà</strong>, <strong>ma</strong> <strong>è</strong> l’amore <strong>che</strong> co<strong>ma</strong>nda<br />

Un’infinità di ordinati libri, posti in una superba scaffalatura, <strong>che</strong> occupava<br />

un’intera parete, contribuiva a creare un’atmosfera non solo di rara agiatezza, <strong>ma</strong><br />

pure della padronanza di idee,della cultura, del sapere.<br />

Si rendeva pertanto conto,Matteo,perché nella sua villa la timidezza si attenuava,<br />

quasi spariva.<br />

L’esser poi riuscito,quella <strong>ma</strong>ttina, ad accendere un confidenziale rapporto con<br />

Livia ed a legarla a sé con l’impegno di aiutarla a superare un critico periodo della<br />

sua vita,lo rendeva ancora più sicuro e determinato nello stesso tempo.<br />

Non solo avrebbe potuto aiutarla---pensava in quel momento --- <strong>ma</strong> proprio<br />

legarsela a sé e chissà forse per un lungo periodo.<br />

Aveva infatti intuito <strong>che</strong> Livia,risolto il proble<strong>ma</strong> del pagamento delle tasse<br />

universitarie ed an<strong>che</strong> conseguita la laurea, si sarebbe trovata ancora in una<br />

situazione precaria. Almeno fino a quando si fosse immessa in una attività<br />

lavorativa <strong>che</strong> le procurasse un reddito,an<strong>che</strong> modesto.<br />

Il padre,gli era sembrato di capire,era un operaio in cassa integrazione e con la crisi<br />

in atto e con un futuro men <strong>che</strong> <strong>ma</strong>i roseo per chi vive di solo lavoro, non avrebbe<br />

certo potuto aiutarla ad inserirsi nella società,nemmeno dignitosamente o peggio<br />

ancora, nemmeno con un’attività di solo ripiego.<br />

Ed allora si apriva per lui la prospettiva, <strong>che</strong> lo attraeva particolarmente, di stare<br />

vicino a Livia per aiutarla in ogni modo, facendo leva su tutte le risorse <strong>che</strong> poteva<br />

metterle a disposizione.<br />

Era un dovere di solidarietà.<br />

Lo era certamente --- cominciò ad ammetterlo, mentre era intento a riflettere nello<br />

studio del padre -- perché aveva appreso <strong>che</strong> la compagna lottava con una vita di<br />

ristrettezze,abissalmente diversa dalla sua,in un mondo dorato e poi perché,<br />

implicitamente, l’aveva autorizzato a darle il necessario sostegno.<br />

Ma ora, cominciava a sentire, <strong>che</strong> oltre alla solidarietà stava in lui prendendo corpo<br />

una nuova sensazione : quella di essersi innamorato di Livia. E l’amore era proprio<br />

quell’indefinita inquietudine <strong>che</strong> covava in lui da tempo e <strong>che</strong> gli avrebbe schiuso<br />

una nuova vita, con tutte le gioie ed i tormenti <strong>che</strong> gli avrebbe poi dato.<br />

Le riflessioni erano giunte ad incalzare sempre di più Matteo.<br />

Non era infatti ancora <strong>ma</strong>turo a quelle scelte <strong>che</strong> gli avrebbero orientato la vita in<br />

armonia ai sentimenti ancora reconditi nel suo spirito.<br />

Gli stava apparendo una nuova visione ideale <strong>che</strong> però,intuiva, gli avrebbe<br />

rivoluzionato gradualmente il suo approccio ai problemi più importanti dell’<br />

esistenza. Volta per volta, in base agli eventi <strong>che</strong> si sarebbe trovato davanti.<br />

Le riflessioni di quella <strong>ma</strong>ttina, in cui l’inserirsi nella sua vita di Livia,di una<br />

compagna con la quale, lo sentiva,avrebbe avuto un lungo e profondo legame, lo<br />

assorbivano talmente, da fargli perdere la nozione del tempo.<br />

Solo il rumore di un’auto <strong>che</strong> si avvicinava,lo riportò alla realtà.<br />

“Ecco mia <strong>ma</strong>dre <strong>che</strong> torna --pensò”.<br />

Si accostò alla finestra e ne ebbe confer<strong>ma</strong>: l’autista,in divisa, aprì con deferenza la<br />

portiera posteriore e l’elegante signora,scesa dall’auto, raggiunse la porta della<br />

villa.<br />

Matteo si alzò dalla poltrona e corse incontro alla <strong>ma</strong>dre:<br />

“Ti aspettavo,<strong>ma</strong>m<strong>ma</strong>. Sono tornato pri<strong>ma</strong> del solito,questa <strong>ma</strong>ttina”.<br />

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