Ricchezza, povertà ma è l'amore che comanda - Pagine Ribelli

Ricchezza, povertà, ma è l’amore che comanda
Livia lo guardò e dall’espressione d’ottimismo di Matteo,comprese che quel
giovane poteva proprio darle una mano.
Era contenta,soddisfatta di avere avuto quell’idea di voler trovare un lavoro per
poter pagare le tasse.
Era una risorsa,una possibilità e forse addirittura un’ancora di salvezza, per venir
fuori da una situazione pericolosa, per non cadere nella disperazione, se ne fosse
rimasta prigioniera. Anche se Matteo non glielo avesse trovato lui,quel lavoro.
Avrebbe fatto il possibile per trovarlo egualmente.
Trovarsi alla sua età,con il padre in quelle condizioni, senza la prospettiva di un
futuro che le permettesse, per lo meno, di tirare avanti dignitosamente,sarebbe stato
veramente tragico.
Non poteva che dare una risposta,a Matteo:
“Un lavoro! Un lavoro! Un lavoro qualsiasi: non sono nelle condizioni di poter
scegliere.
Basta che non sia un lavoro da energumeno e che mi occupi solo quattro,cinque ore
giornaliere,possibilmente nel pomeriggio.
Alla mattina, lo sai,frequento sempre le lezioni”.
A Matteo l’idea,la possibilità di avvicinare a sé quella compagna che tanto lo
attraeva, dimostrandole quella grande simpatia che non aveva ancora il coraggio o
la percezione di chiamarla amore, lo emozionò talmente da farlo arrossire.
Al momento non sapeva cosa dire.
Aveva proposto a Livia e con una certa insistenza, di sedersi al caffè per parlare con
calma di quello che era successo e implicitamente di darle qualche saggio consiglio
ed ora non sapeva più aprir bocca.
La giovane si accorse del suo imbarazzo e non disse più nulla,limitandosi a
guardare in faccia Matteo con fare interrogativo.
“ Forse ---pensò---questo ragazzo ha compreso che la mia situazione è senza via
d’uscita ed ora non sa che pesci pigliare.
Fa il premuroso,il galante come lo fanno tutti alla sua età,ma solo per scopi diversi
da quello di aiutare chi ne ha bisogno.”
Stava per cominciare a dire due parole di circostanza, che le permettessero di
accomiatarsi e di riprendere la sua corsa, naturalmente ringraziando il
compagno,quando Matteo aperse bocca per dirle qualcosa che dimostrò il contrario
di quello che aveva pensato e che accese la speranza di cui aveva bisogno per
rasserenarsi.
“Livia! Posso far qualcosa per te. Mio padre ha le mani in pasta in tante aziende e
mia madre ha sempre bisogno di qualcuno per curare la nostra villa, il giardino,la
casa.
Non ti voglio illudere, ma penso di avere delle buone possibilità di trovarti un
lavoro di qualche ora al giorno in qualche amministrazione o per qualche aiuto
domestico o per il giardino.
Ti adatteresti a questi generi di lavoro?
Se pensi di sì, dammi qualche giorno di tempo e ti darò una risposta. Mi darò da
fare per trovare una soluzione al tuo problema “.
10