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la biochimica prima della «doppia elica» 57<br />

formazione di un nuovo acido tricarbossilico, l’acido ossalomalico. La reazione avviene<br />

anche <strong>in</strong> vitro <strong>in</strong> condizioni fisiologiche di temperatura e pH, ed è favorita dalla presenza<br />

di metalli bivalenti come Ca 2+ eMg 2+ .Ilsale trisodico dell’acido ossalomalico così ottenuto<br />

si dimostrò unpotente <strong>in</strong>ibitore competitivo dell’aconitato-idratasi, l’enzima che<br />

trasforma il citrato <strong>in</strong> isocitrato [118], ed <strong>in</strong>oltre agisce anche sulla isocitrato-(NADP + )deidrogenasi<br />

<strong>in</strong> modo duplice. Saggiato sull’ossidazione dell’isocitrato la <strong>in</strong>ibisce per<br />

competizione con Ki dell’ord<strong>in</strong>e 1 mM. Ma aggiunto all’enzima <strong>in</strong>sieme ad NADPH e<br />

cioè <strong>in</strong>condizioni di catalizzare la reazione <strong>in</strong>versa a quella ossidativa, anche l’ossalomalato<br />

funziona da substrato e viene ridotto, dando orig<strong>in</strong>e ad un composto che perde la<br />

sua proprietà <strong>in</strong>ibente. Pertanto appare che il gruppo chetonico dell’acido ossalomalico<br />

è responsabile dell’<strong>in</strong>ibizione ossidativa perché silega al sito attivo dell’enzima, come se<br />

fosse chetoglutarato, che èilsubstrato naturale della reazione <strong>in</strong>versa.<br />

L’<strong>in</strong>sieme di tali risultati permette di proporre l’acido ossalomalico come un nuovo<br />

regolatore a livello molecolare della velocità diflusso del ciclo nei tessuti animali. Infatti<br />

l’<strong>in</strong>ibizione esercitata sull’aconitasi, che blocca il ciclo e produce accumulo di citrato,<br />

può essere rimossa per l’<strong>in</strong>tervento della isocitrato-deidrogenasi che <strong>in</strong> presenza di NADP<br />

allo stato ridotto trasforma l’<strong>in</strong>ibitore <strong>in</strong> un composto <strong>in</strong>attivo [118]. Se ciò non dovesse<br />

avvenire si realizzerebbe la previsione del Collega Siliprandi secondo cui si tratta di un<br />

<strong>in</strong>ibitore «suicida».<br />

Ricerche più recenti hanno messo <strong>in</strong> evidenza che l’ossalomalato agisce anche su alcune<br />

culture cellulari <strong>in</strong>ibendone la crescita probabilmente a causa del blocco del ciclo.<br />

In tali condizioni, su varie cellule <strong>in</strong> cultura sono state trovate variazioni del metabolismo<br />

lipidico e protidico che sono tuttora <strong>in</strong> corso di valutazione. Inoltre, sperimentando<br />

su cellule 3T3-L1, una l<strong>in</strong>ea di fibroblasti di orig<strong>in</strong>e fetale che tendono a trasformarsi<br />

<strong>in</strong> adipociti, si osservò, per aggiunta di ossalomalato alle culture un fenomeno <strong>in</strong>atteso<br />

a livello cellulare e cioè stimolo della trasformazione dei fibroblasti <strong>in</strong> adipociti maturi.<br />

Risultati che nel loro <strong>in</strong>sieme suggeriscono una tematica di maggiore apertura che ci risulta<br />

<strong>in</strong> corso di sperimentazione da parte di un giovane gruppo esperto <strong>in</strong> biotecnologie.<br />

Analoga dedizione ai nuovi problemi derivati dal ciclo è stata già realizzata da numerosi<br />

ricercatori anglosassoni che hanno cont<strong>in</strong>uato a dedicare la loro attività diricerca a vari<br />

argomenti legati al ciclo non solo relativi al campo dell’enzimologia, ma proiettati verso<br />

problemi di attualità «post doppia elica» quali la genetica molecolare, l’<strong>in</strong>gegneria proteica,<br />

la regolazione dello sviluppo e l’evoluzione dell’organizzazione cellulare. I risultati<br />

ottenuti sono raccolti <strong>in</strong> una piacevole edizione curata da J. Kay e P. D. N. Weitzman<br />

[119] a ricordo di un Simposio tenutosi a Leichester, il cui titolo non poteva esser<br />

scelto più pert<strong>in</strong>ente: «Ha mezzo secolo e gira ancora». Una ben meritata conferma<br />

della traccia lasciata dalle scoperte di Krebs nella comunità biochimica <strong>in</strong>ternazionale.<br />

14. Considerazioni conclusive<br />

Giunti alla f<strong>in</strong>e del periodo prescelto, <strong>in</strong> attesa di esprimere un commento sugli<br />

argomenti riportati nelle pag<strong>in</strong>e precedenti, è sorto un dubbio che ha fermato la mia<br />

attenzione proprio sull’evento f<strong>in</strong>ale, la scoperta della «doppia elica». Mi sono chie-

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