Download dell'articolo in versione integrale - Accademia Nazionale ...
Download dell'articolo in versione integrale - Accademia Nazionale ...
Download dell'articolo in versione integrale - Accademia Nazionale ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
56 a. ruffo<br />
possibile attribuire al calcio proprietà stimolanti il ciclo citrico ed <strong>in</strong>ibenti l’ureagenesi e<br />
la gluconeogenesi. Questo vale per i nostri cicli; ma per farsi un’idea dell’importanza del<br />
calcio sul metabolismo cellulare occorre rivolgersi ai numerosi lavori di Ernesto Carafoli<br />
[114]. Una serie di risultati da cui si ricava un vero avvertimento da parte del piccolo<br />
Ca 2+ della sua potenza fisiologica esercitata sulla reattività delle enormi macromolecole<br />
proteiche. Ma non solo il calcio. Molti altri metalli come Cu 2+ ,Mn 2+ ,Mg 2+ ,Fe 2+ ,<br />
Zn 2+ <strong>in</strong>teragiscono con prote<strong>in</strong>e ed enzimi modificandone le funzioni. Uno dei più<br />
antichi esempi è quello trovato da A. Rossi e A. Ruffo [115] sulla partecipazione del<br />
manganese alla formazione del complesso dell’arg<strong>in</strong>asi con il substrato.<br />
13.7. Relazioni tra ciclo citrico e gliossilato.<br />
Ma dove appare una correlazione che merita tuttora un maggiore approfondimento<br />
sperimentale èalivello dell’effetto prodotto dal gliossilato il cui metabolismo presenta<br />
differenze sostanziali nelle piante e microorganismi rispetto ai tessuti animali. La ragione<br />
pr<strong>in</strong>cipale del divario sta nel fatto che nei tessuti animali mancano 2 enzimi,<br />
la isocitrato-liasi che trasforma l’acido isocitrico <strong>in</strong> succ<strong>in</strong>ico e gliossilico, e la malatos<strong>in</strong>tetasi<br />
che catalizza la condensazione del gliossilico con l’acetil-CoA formando una<br />
molecola di acido malico.<br />
È stato visto da H. Kornberg e Krebs [116] che nelle piante<br />
e vari microorganismi il gliossilato formato dall’isocitrato si condensa subito con un’altra<br />
molecola di acetil-CoA per dare malato, altro ben noto componente del ciclo citrico<br />
(v. supra, § 13.1). Pertanto appare la possibilità di<strong>in</strong>staurarsi un altro «vero ciclo metabolico»,<br />
quello del gliossilico, collaterale al citrico, capace di utilizzare <strong>in</strong> totale 2 molecole<br />
di acetil-CoA per dar luogo ad una molecola di succ<strong>in</strong>ato, che entrando nel ciclo<br />
citrico funziona da precursore di glucoso, tramite la trasformazione dell’acido ossaloacetico<br />
<strong>in</strong> fosfoenolpiruvico (v. supra, § 13.3). Il nuovo ciclo spiega, tra l’altro, come vari<br />
batteri possano crescere e riprodursi su terreni contenenti acetato come unica sorgente<br />
carboniosa. Considerando il suo andamento, ci accorgiamo che il ciclo al contrario del<br />
citrico, produce un composto più complesso, il succ<strong>in</strong>ato, partendo da 2 più semplici,<br />
l’acetato, cioè funzionando come un vero ciclo anabolico, ed <strong>in</strong> questo senso èdaconsiderarsi<br />
capace di <strong>in</strong>vertire l’andamento del ciclo citrico <strong>in</strong> caso di carenza metabolica<br />
di glucoso utilizzando l’acetil-CoA proveniente ad es. dall’ossidazione degli acidi grassi.<br />
Ma cosa accade nei tessuti animali? Varie ricerche avevano dimostrato che il gliossilato<br />
è assente o scarsamente contenuto negli organi <strong>in</strong> cui è stato ricercato, <strong>in</strong> quanto<br />
la possente reattività del suo carbocatione aldeidico produce <strong>in</strong>attivazione di parecchie<br />
strutture enzimatiche. Tuttavia la presenza di due ben noti enzimi, la D-am<strong>in</strong>oacidoossidasi<br />
e la glutammico-gliossilico-transam<strong>in</strong>asi capaci di formarlo agendo sulla glic<strong>in</strong>a,<br />
hanno fatto pensare che <strong>in</strong> tale «forma am<strong>in</strong>ata e ridotta» lo si ritrova per così dire<br />
«camuffato» nei tessuti animali e che dalla glic<strong>in</strong>a lo si possa ottenere qualora dovesse<br />
partecipare a qualche reazione connessa con il ciclo citrico. Una tale possibilità ha<br />
acquisito credibilità allorché lavorando sull’<strong>in</strong>ibizione dell’ossidazione del citrato Ruffo,<br />
Anna Ad<strong>in</strong>olfi e Marta Romano [117] hanno trovato nei mitocondri di fegato e di rene<br />
di vari animali, una nuova reazione del gliossilato con l’ossaloacetato che dà luogo alla