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la biochimica prima della «doppia elica» 47<br />

metallo-prote<strong>in</strong>e producendo ulteriori risultati degni della massima considerazione <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Ma ora ritorniamo <strong>in</strong>dietro quando questa tematica era ancora agli albori e l’<strong>in</strong>teresse<br />

era concentrato sull’aff<strong>in</strong>ità dell’ossigeno per il protoemo e quali fossero le <strong>in</strong>terazioni<br />

che lo legavano alla glob<strong>in</strong>a. Su tali argomenti vanno ricordati i contributi di Rodolfo<br />

Margaria (1901-1983) [98] che, tra i primi, dimostrò che anche CO 2 si lega stabilmente<br />

sull’emoglob<strong>in</strong>a desossigenata a livello dei tessuti ed <strong>in</strong> tale condizione viene trasportata<br />

ai polmoni dove si libera. Ricerche che aprirono l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sul potere tampone esercitato<br />

dall’emoglob<strong>in</strong>a e sull’ionizzazione dei gruppi am<strong>in</strong>oacilici sensibili alla variazione del pH<br />

dell’ambiente <strong>in</strong> cui avviene l’ossigenazione e la desossigenazione. Poi vennero trovate variazioni<br />

del punto isoelettrico di emoglob<strong>in</strong>a isolata da differenti specie animali ed anche<br />

fra quella fetale e quella di uomo adulto che sp<strong>in</strong>sero le ricerche verso eventuali differenze<br />

sulla composizione di am<strong>in</strong>oacidi che costituiscono la glob<strong>in</strong>a, secondo la sua orig<strong>in</strong>e.<br />

12.3. Paragone con gli <strong>in</strong>vertebrati.<br />

Differenze che si rilevarono molto consistenti quando si passò aduno studio comparativo<br />

fra la composizione dell’emoglob<strong>in</strong>a dei vertebrati rispetto a quella degli <strong>in</strong>vertebrati.<br />

Qui si giunse alla scoperta dell’esistenza di gruppi prostetici «non em<strong>in</strong>ici», fra<br />

cui quelli delle emocian<strong>in</strong>e contenenti rame <strong>in</strong>vece del ferro e delle emoeritr<strong>in</strong>e dove<br />

l’atomo di ferro si trova a contatto diretto con la glob<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> una forma completamente<br />

diversa da quella em<strong>in</strong>ica. Sulla struttura, sulle proprietà chimico-fisiche ed il meccanismo<br />

d’azione di questi nuovi pigmenti animali capaci di trasportare O 2 fanno testo<br />

le ricerche di Jean Roche (1901-1992) e della sua scuola [99] che, nel loro <strong>in</strong>sieme,<br />

costituiscono uno dei primi esempi di biochimica comparata. Tale problematica, negli<br />

anni successivi, ha trovato applicazione e sviluppo nel mondo degli animali mar<strong>in</strong>i<br />

presso la Stazione Zoologica di Napoli diretta f<strong>in</strong>o al 1954 da R<strong>in</strong>aldo Dohrn, figura<br />

em<strong>in</strong>ente di studioso e tenace organizzatore. Vi portarono rilevanti contributi scienziati<br />

provenienti da ogni parte del mondo attratti dalla possibilità didisporre di un materiale<br />

biologico selezionato e di una attrezzatura eccellente che permetteva di sperimentare e<br />

mettere a confronto tematiche di differenti <strong>in</strong>teressi che andavano dal campo della zoologia<br />

a quello della fisiologia ed alla chimica della fecondazione, dell’embriologia e dello<br />

sviluppo.<br />

Chi abbia desiderio di consultare i 27 nitidi volumi delle Pubblicazioni della Stazione<br />

Zoologica di Napoli [100] che fanno seguito ai precedenti ben noti Mitteilungen<br />

aus der Zoologischen Station zu Neapel editi dal fondatore della Stazione, Anton Dohrn<br />

(1840-1909), vi troverà risultati di grande prestigio ottenuti da scienziati illustri come<br />

J. S. Huxeley e J. Joung provenienti da Londra e Oxford, dei coniugi Runnström di<br />

Stoccolma, R. Wurmser di Parigi, Z. M. Bacq di Liegi, per citarne solo alcuni! E poi<br />

quelli di tanti italiani fra cui più att<strong>in</strong>enti alla nostra discipl<strong>in</strong>a quelli di Giuseppe Montalenti<br />

(1904-1991) su vari problemi di citologia genetica ed evoluzionistica, di Silvio<br />

Ranzi (1902-1996) sull’effetto degli ioni sullo sviluppo embrionale, di Alberto ed Anna<br />

Monroy sulla fisiologia e la chimica della fecondazione, di V<strong>in</strong>cenzo Baccari, Enzo Boeri

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