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Carlo Busiri Vici architetto romano

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È da credere che siano proprio queste le produzioni nelle quali<br />

Anton Giulio cominciò ad apprendere l'arte del « direttore artistico »,<br />

o « maestro di scena », o « regisseur »: che ancora non si chiamava<br />

né « coràgo », come egli propose più tardi, né « regista ». E non è da<br />

escludere che Bragaglia, « aiuto» di Caserini, venisse influenzato<br />

anche dalle sue idee sul cinema. Nel febbraio 1910, infatti, Mario<br />

Caserini teneva una conferenza nell' Aula Magna del Collegio Romano,<br />

esprimendo la propria fiducia nell'avvenire artistico della cinematografia.<br />

Il futuro regista - in quegli anni già « archeologo futurista »,<br />

come venne chiamato per i suoi studi archeologici (era discendente<br />

da parte di madre dei Visconti) e per le sue idee futuriste - covava<br />

in cuor suo un progetto ambizioso. Aveva intravisto le qualità visive<br />

della « Divina Commedia », con il movimentismo che era in certe<br />

parti del poema, e si preparava a fame un film.<br />

Movimentismo era « il dinamismo degli oggetti in evoluzione di<br />

moto reale ». Il concetto di Fotodinamica, o Fotomovimentistica, o<br />

Fotocinematica, in quegli anni, era a lui ispirato dai pittori futuristi<br />

e dal loro Manifesto Tecnico. Pensando al movimentismo gli piaceva<br />

guardare nel passato e osservare come « sia stata sempre sentita dai<br />

grandi artisti la necessità di tradurre i'l movimento meglio che non fosse<br />

fatto dalla usata convenzione ».<br />

E scriveva in Fotodinamismo futurista (19II):<br />

La più antica idea - che io sappia- di un'arte movimentista,è stata concepita<br />

da Dante.<br />

La sterile insufficienzadella rappresentazionemonoiconica,se non tanto la<br />

sua rigidezza, la quale vedremoossessionareMichelangelo,fu infMti ad ispirare<br />

all' Alighieri - che era, come è ben noto, anche pittore e amico intimo di Giotto,<br />

col quale tenne molti conversari - un'arte divina, che sapesse dare non uno ma<br />

molteplici tempi di un'azione, sempre nello stesso quadro, proprio col metodo del<br />

nostro movimentismo.<br />

Nel decimo canto del Purgatorio, quando descrive gli altorilievi ove gli umili<br />

vengono esaltati, a punizione dei superbi, costretti a guardarli, fece rappresentata,<br />

nell'altorilievo, una vecchia che supplica, l'Imperatore Traiano che risponde, la<br />

vecchia che obbietta, Traiano che spiega, la vecchia che teme, Traiano che la<br />

calma, la vecchia che ancora trae argomenti e finalmente Traiano che spiega altre<br />

cose. Otto tempi, vediamo così alla buona: otto fasi che la statistica figurativa<br />

poteva rappresentare, in separati quadri, solo uno ad uno, nel modo che a Dant:<br />

non sarebbe stato sufficiente; ed in quelli tale efficacia di espressioni da vedersI<br />

evidenti stati d'animo, così da potersi ricostruire la scena.<br />

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Nutrì dunque Bragaglia i:1proposito di realizzare un film ispirato<br />

a Dante. (Più tardi penserà alle qualità cinematografiche del-<br />

l'Ariosto). E così lo ha rievocato nel citato articolo su « Cinema» :<br />

Infatuato dell' Alighieri per goliardico fuoco, io avevo combinato uno spettacolo<br />

che, se fosse stato girato, non sarebbe apparso molto diverso dalle Sacre<br />

rappresentazioni ancora usate a Bolsena coi diavoli dalle ali impeciate lasciateci<br />

dall'Orcagna.<br />

Interpreti ne sarebbero stati quelli che era abituato a vedere nei<br />

film di Caserini:<br />

Una delle belle attrici era la Farina, drammatica, alta, bionda, matura, che<br />

prendeva il borellismo, venuto subito dopo di lei. Questa, si può dire, fu il<br />

modello che Lyda Borelli sviluppò; oppure quello stile era nell'aria, nel gusto<br />

del tempo, e trovò nella Borelli la sua Grazia conclusiva.<br />

Altre attrici che ricordo erano Ada Genovesi e Almirante Manzini, destinate<br />

a ruoli vari. Brillante «diva» era Fernanda Negri, scanzonata anche ai nostri<br />

giorni, che aveva allora sposato l'attore francese Pouget. Era l'attrice « portata»<br />

di Caserini. La più emozionante attrattiva del periodo di produzione Cines diretta<br />

da mio padre resta nel mio ricordo Loje Fuller. Trionfava in America e a Parigi<br />

la sua Danza dei sette veli. Mio padre scritturò la Fuller, e per alcuni mesi le<br />

vertigini colorite dalla lavoratrice americana deliziarono i cineasti romani.<br />

Messo da parte il progetto dantesco - forse perché una analoga<br />

realizzazione, in questa epoca, si deve a Giuseppe De Liguoro<br />

_ Anton Giulio è attratto dalle infinite possibilità magiche e dinamiche<br />

del cinema e realizza nel 1916 con la Novissima Film, da lui<br />

fondata con Emidio De Medio, i film Il mio cadavere, Perfido incanto,<br />

e T hais. La casa era situata a piazzale Flaminio. Per il più famoso<br />

di questi film, Perfido incanto, considerato anticipatore di produzioni<br />

come Il gabinetto del dottor Caligari, chiamò prima quale scenografo<br />

Léon Bakst, poi, non raggiunto l'accordo, il pittore futurista Enrico<br />

Prampolini. I trucchi fotografici furono eseguiti con specchi concavi<br />

e convessi presi in prestito dal Salone Margherita. Gli attori furono<br />

per Perfido incanto Nello Carotenuto e Thais Galitzky, .Ja quale fu<br />

anche la interprete di Thais; per Il mio cadavere Nello Carotenuto,<br />

Ida Querio, Federica Prola, Mario Parpagnoli.<br />

Ma preso dai suoi interessi d'arte e teatrali Bragaglia lasciò il<br />

cinema per fondare nel 1918 la Casa d'Arte Bragaglia e nel 1922 il<br />

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