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Carlo Busiri Vici architetto romano

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destra della dipendenza girando la costruzione si incontrava la cappella<br />

che aveva l'ingresso dal grande salone.<br />

Questi religiosi, Fratelli della Misericordia, insegnavano sino alla<br />

quinta elementare e facevano studi di agricoltura. Scienza questa che<br />

i ragazzi studiavano anche con la zappa e la vanga, coltivando un<br />

terreno di una ventina di ettari messi a vigna, orto, ecc.<br />

Tutto il complesso convittuale era formato da tre squadre agricole,<br />

più quei ragazzi adibiti ad altri servizi, i più grandi formavano la<br />

squadra dei vignaroli, i mezzani ortolani, e infine i piccoli venivano<br />

chiamati «voltegeri ». Cosa volesse dire « voltegero» lo sapevano solo<br />

i Fratelli della Misericordia.<br />

Ogni mattina questi convittori scendevano in chiesa per ascoltare<br />

la S. Messa alle sei, sia d'inverno che d'estate, poi, in refettorio per<br />

la colazione, consistente in un tazzone di caffè nero, che i ragazzi<br />

chiamavano « sciarbonea », con molto pane, indi in attrezzeria per<br />

ritirare i vari arnesi agricoli, e avviati con un reverendò sorvegliante,<br />

oppure il vignarolo laico al lavoro dei campi diversi. A mezzogiorno<br />

ritorno per il pranzo famelico, generalmente basato sui prodotti della<br />

terra; dopo mangiato, un'ora di ricreazione, poi di nuovo in campagna.<br />

Come studio di agricoltura mi pare non fosse male, no? Simone si<br />

era specializzato nel fare il « cavallo» ai fagiuoli o alle patate che<br />

consisteva nello zappare la terra e accostarla alle piante. Diceva frate<br />

Taddeo che Simone era bravissimo in questo lavoro, e Simone ne<br />

era orgoglioso.<br />

All'A ve Maria ritorno in sede. Un'ora di ricreazione, poi a scuola.<br />

In chiesa per la Benedizione, cena e a letto. Questa la vita di tutti<br />

i giorni del collegio convitto di Vigna Pia. Simone vi rimase quattro<br />

anni e a dir la verità fu lì che la sua mente ebbe il primo spiraglio<br />

di luce. Se ne accorse un giorno che studiando musica (bisogna premettere<br />

che nel collegio c'era una banda musicale) dopo molti sforzi<br />

aveva imparato i « salti di terra ». Simone suonava il « genis», uno<br />

strumento di accompagno; si accostò alla musica per evitare qualche<br />

volta la zappa, o il sole cocente e il sudore d'estate, d'inverno il gelo<br />

e le brinate. In seguito, lasciato il «genis», Simone divenne un'eccellente<br />

suonatore di cornetta. La banda durante l'anno faceva diversi<br />

« servizi bandistici» che facevano lucrare modestamente l'amministra-<br />

zione del collegio, e divertire in certo modo i giovani convittori.<br />

L'illuminazione del collegio la dava un gassometro a carburo,<br />

quando funzionava, altrimenti candele. I fili della luce elettrica non<br />

erano ancora arrivati a Vigna Pia (1906). I ragazzi dormivano su<br />

brande formate da tre assicelle poggianti su cavalletti di ferro, e sac-<br />

coni di paglia. Per igiene, dicevano i superiori, perché qualcuno dei<br />

convittori pisciava a letto sistematicamente tutte le notti; era dun-<br />

que più conveniente cambiare la paglia anziché la lana se ci fossero<br />

stati materassi.<br />

Ogni anno, verso San Giuseppe, si cominciavano gli esercizi spirituali,<br />

esercizi eseguiti a Ponte Rotto specie per quelli che dovevano<br />

fare la prima Comunione.<br />

L'attività di questi religiosi era veramente encomiabile. A Roma<br />

istituirono un centro di cultura musicale a piazza Pia - la Scuola<br />

Cantorum - maestro il grande don Lorenzo Perosi. Un teatro bellis-<br />

.simo, che oggi ospita il cinema « Castello », una Società ginnastica, la<br />

più brillante società italiana, che comprendeva tutta una gamma dello<br />

sport leggero. Una squadra di calcio celebre fu la « Fortitudo »,<br />

che tutti ancora ricordano. Di questa squadra il « deus ex machina »<br />

era fratel Damaso Cerquetti, che i vecchi romani di Borgo non<br />

potranno mai dimenticare. Da questa squadra uscirono celebri giocatori<br />

e il loro ricordo il tempo non ha cancellato e non cancellerà.<br />

Al Concorso internazionale ginnastico dei Fasci giovanili cattolici<br />

indetto dal Vaticano nel 1908, la Fortitudo, nell'atletica leggera, ebbe<br />

il più grande successo su tutte le squadre partecipanti.<br />

Tutti i ragazzi che hanno vissuto la loro giovinezza a fianco di<br />

codesti religiosi sono diventati uomini egregi, hanno fatto ottima riuscita<br />

nella vita come esempi di correttezza e di bontà e di loro<br />

don Lorenzo Perosi, il loro grande musicista loro padre spirituale e<br />

maestro, ebbe a dire: «voi siete i figli di una generazione ideale».<br />

Quanti bei ricordi e quante cose belle che non ci sono più...<br />

Per delle riprese cinematografiche Simone si ritrovò inopitatamente<br />

in quel di Vigna Pia. Erano passati più di cinquanta anni<br />

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