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Carlo Busiri Vici architetto romano

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D'al1ora, la Teresa divenne una grande sostenitrice degli Ebrei.<br />

Paolo conservò in casa oggetti e carte di amici ch'eran dovuti fuggire<br />

a nascondersi. Anzi, una volta gli capitò questo fatto strano. Gli si<br />

presenta all'improvviso un amico, tutto agitato e frettoloso, pregandolo<br />

di tener custoditi e nascosti biglietti di banca di grosso taglio d'un<br />

comune amico, costretto a fuggire, sino al di lui possibile ritorno;<br />

Oppure consegnarli, poi, alla di lui famiglia. E gli posa sulla scrivania<br />

una vera pila di biglietti di banca, per una cifra vistosissima.<br />

- Ben volentieri, - dice Paolo - ma scrivi la cifra e due righe,<br />

e io firmerò, per qualsiasi evenienza. Posso morire anch'io. Possono<br />

morire le mie sorelle. E chi avrà questa roba, deve sapere di chi è,<br />

quanta è, per poterla rendere intatta. E poi bada: se una bomba<br />

incendiasse la casa e tutto bruciasse, mai e poi mai io potrei trovare<br />

una cifra simile a rendere.<br />

- Non pensare a niente - dice l'amico, sempre più agitato. Sarebbe<br />

un rischio tremendo mettere un nome o una cifra in iscritto, tu<br />

capisci. Così, è un rischio, lo so, ma meno pericoloso. lo, per timore<br />

che accada qualcosa mentre noi dobbiamo partire, non posso tenere<br />

nulla in casa mia. Da lì, porterebbero via tutto. Da te, c'è una possibilità<br />

che tutto sia salvo.<br />

E se ne va frettoloso.<br />

Paolo, agitatissimo, chiama nostra sorella V.ittoria:<br />

- Guarda, succede da qui sino a qui. Dobbiamo nascondere<br />

questa roba in un momento, senza che nessuno, neanche in casa, sappia<br />

niente. Non si sa mai!... Ho pensato di mettere in ogni libro della<br />

mia biblioteca qualche biglietto. Aiutami e facciamo più presto che<br />

possiamo. Tu conta quello che metti tu, io quello che metto io.<br />

Una biblioteca di tre stanze, le cui pareti erano totalmente ricoperte<br />

di libri, poteva effettivamente rappresentare un buon nascondiglio.<br />

Ma, a lavoro finito, con l'orgasmo che li teneva tutt'e due, nessuno<br />

dei due sapeva dire con esattezza quanto aveva nascosto.<br />

- Bene, - disse Paolo. - Lui lo sa, la famiglia di certo lo sa.<br />

Se tutto va bene, li faremo tirar fuori a loro stessi, quando tutto<br />

sarà tranquillo!<br />

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Passò il tempo, la guerra finì, e l'amico tardò non poco a farsi<br />

vivo, ma finalmente comparve. Paolo, con Vittoria, trasse fuori da<br />

ciascun libro quel che c'era, e la pila di biglietti fu ricostituita lì, sul<br />

medesimo tavolo dove l'avevano portata.<br />

_ Adesso controlla se tutto va bene. Tu sai la cifra. Vittoria ed<br />

io non ne siamo sicuri, perché, nell'orgasmo del momento, ci siamo<br />

sbagliati più volte nel contare.<br />

L'amico contò, affermò che tutto andava benissimo, abbracciò<br />

Paolo e, ormai tutto tranquillo, se ne andò col suo prezioso fagotto.<br />

Passa qualche giorno, ed ecco che Paolo, prendendo un libro, ne<br />

vede scivolar fuori un biglietto di banca di grosso taglio. Si precipita<br />

al telefono e chiama l'amico.<br />

_ Senti, caro: quella tal somma che ritirasti, sei sicuro che risultasse<br />

integra?<br />

_ Andava benissimo, - dice l'altro.<br />

_ Ma sei proprio sicuro? Perché bada che ho ritrovato un certo<br />

biglietto... - e disse la cifra.<br />

_ Va bene, sì; è giusto la differenza che c'era. Ti ringrazio.<br />

Verrò a prendermelo.<br />

Per un esagerato senso di delicatezza, non aveva detto nulla, pur<br />

essendosi accorto della differenza!<br />

Quanti altri episodi potrei raccontare, di quel tempo orrendo in cui<br />

Paolo, come la maggior parte de' suoi amici, s'era lasciato crescere la<br />

barba, che gLi dava dieci anni di più, nel timore d'essere requisito<br />

dai nazisti, per servirli!<br />

Ma, gracile com'era, penso l'avrebbero lasciato in pace comunque!<br />

Nella guerra 1914-1918volle arruolarsi, ma lo riformarono proprio per<br />

la gracilità della sua costituzione. Sin da giovane, quando lavorava al<br />

suo studio, metteva in testa una papalina, s'avvolgeva in una calda<br />

vestagJ.ia, introduceva i piedi, già infilati in pantofoloni di lana, in<br />

una nonna (cioè una di quelle cassettine foderate di pelliccia che nes-<br />

suno usa proprio più). Sarebbe sembrato un vecchietto già allora, se<br />

non fosse stato tanto giovanile il suo spirito! Anzi, a proposito di<br />

quella nonna, ricorderò un curioso episodio.<br />

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