l'archivio fotografico - FedOA
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ciminiera inclinata a sinistra, la scaletta inclinata a destra, la passerella<br />
bianca racchiusa fra due file di catene, un paio di bretelle bianche che si<br />
incrociavano sulla schiena di un uomo sul ponte sottostante di terza classe,<br />
forme rotonde di congegni di ferro, un albero che tagliava il cielo<br />
disegnando un triangolo… Vidi tutte queste forme composte in<br />
un’immagine, quasi un simbolo della concezione che io avevo della<br />
vita» 189 ; nella ‘visione’ del fotografo si legge una nuova sete di realtà e<br />
nello stesso tempo una tensione inedita verso un’analisi sempre più<br />
complessa del mondo, volta ad isolare e analizzare i dettagli da cui far<br />
evincere il significato e il senso stesso delle cose, della vita.<br />
Dall’avvento della straight photography il percorso che condurrà alla<br />
tecnica fotografica scelta e utilizzata da Pagano risulta assai breve.<br />
La fotografia diretta annovera tra i maggiori esponenti oltre allo stesso<br />
Stieglitz, anche Paul Strand 190 , Henri Cartier-Bresson, e tanti altri, grandi<br />
nomi le cui fotografie indimenticabili hanno avuto il merito d’essere<br />
riuscite a catturare quell’unico ‘istante decisivo’, per dirla con Cartier-<br />
Bresson, che è poi la sintesi di tutta la ricerca fotografica del XX secolo 191 .<br />
Il filone della fotografia diretta però, non sarà l’unico a farsi strada in<br />
questi anni né tanto meno il solo da dover tenere in conto per analizzare le<br />
scelte tecniche dell’architetto istriano, perché se l’evoluzione della<br />
fotografia inciderà profondamente in questi anni sul corso della pittura, è<br />
pur vero anche il contrario. Le sperimentazioni artistiche in ambito<br />
189 Alfred Stieglitz in una conversazione con Dorothy Norman, in «Twice – A Year», nn. 8-9, 1942,<br />
p.128; ora in B. Newhall, Storia della fotografia, cit, p. 237.<br />
190 Paul Strand, straordinario fotografo statunitense rappresenta indubbiamente uno dei massimi esponenti<br />
e teorizzatori della fotografia diretta. In un articolo del 1917 scrive: «Il problema del fotografo è di vedere<br />
chiaramente i limiti e nello stesso tempo le qualità potenziali del suo mezzo, giacché l’onestà, non meno<br />
della potenza dell’occhio, è presupposto di un’espressione viva. […] A una realizzazione (fotografica)<br />
esemplare si arriva senza trucchi né manipolazioni, ma semplicemente facendo uso dei metodi della<br />
fotografia diretta». P. Strand, Photography, in «Seven Arts», vol. 2, 1917, pp. 524-525; ora in Ivi, p. 245.<br />
191 «Andavo in giro tutto il giorno, i nervi tesi, cercando per le strade di prendere delle foto dal vivo come<br />
fragranti delitti. Soprattutto ero ansioso di captare con una sola immagine l’essenziale della scena che mi<br />
si presentava». H. Cartier-Bresson, L’immaginario dal vero, Abscondita, Milano 2005.<br />
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