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l'archivio fotografico - FedOA

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fotografi, procede sempre con la stessa logica che è quella di selezionare e<br />

tagliare le immagini come se esse avessero subito un processo di<br />

scarnificazione per cui l’oggetto compare nella sua nuda volumetria,<br />

secondo una procedura e una poetica che sarà essenziale carattere della sua<br />

pratica progettuale» 8 .<br />

Una vera rivoluzione in ambito <strong>fotografico</strong> è rappresentata senza ombra di<br />

dubbio, dall’invenzione delle macchine fotografiche compatte, portatili,<br />

comode e semplici da usare. Lo stesso Le Corbusier nel suo viaggio in<br />

Oriente si servirà di una pratica «Cupido 80».<br />

La sostituzione dei vecchi strumenti a treppiedi con quelli nuovi, risulterà<br />

comunque piuttosto graduale. I fotografi della prima scuola rimangono<br />

infatti decisamente scettici dinanzi a questi piccoli ‘aggeggi’ fotografici un<br />

po’ diabolici; tra gli illustri sostenitori degli strumenti di vecchio tipo ci<br />

sarà Alfred Stieglitz 9 , che, in alcuni scritti del 1897, criticherà<br />

caparbiamente determinati atteggiamenti dei fotografi ‘moderni’, temendo<br />

il dilagare delle nuove macchine, che a suo dire si dimostrano adatte solo<br />

«agli scopi dei globe trotter, di chi gira il mondo e desidera prendere<br />

‘appunti fotografici’ nel corso del viaggio». In seguito lo stesso Stieglitz<br />

farà uso – seppure in maniera molto controllata – di apparecchi fotografici<br />

manuali.<br />

Tra gli estimatori delle nuove macchine portatili, diversi saranno i<br />

rappresenti della cultura artistica e architettonica del primo Novecento,<br />

ricordiamo Carlo Mollino, Gabriele Mucchi, Ugo Sissa, Enrico Peressutti, e<br />

appunto Giuseppe Pagano.<br />

8 C. de Seta, L’immagine fotografica e architettura della modernità, cit., p. 70.<br />

9 Alfred Stieglitz, di origini statunitensi (1864-1946), è stato un pittore e un fotografo di grande successo.<br />

La sua carriera iniziata in Europa, assumerà in America i suoi connotati più vivaci e complessi. Nel 1903<br />

fonda una rivista fotografica, «Camera Work», cui faranno riferimento molti artisti contemporanei.<br />

Stieglitz sarà sempre molto legato al mondo dell’arte, la galleria da lui fondata, la 291 di New York,<br />

ospiterà, a partire dal 1906 le opere più interessanti delle avanguardie europee. A. Madesani, Storia della<br />

fotografia, Mondatori, Milano 2005, pp. 41-42.<br />

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