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l'archivio fotografico - FedOA

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L’ampio servizio realizzato nella suggestiva acropoli di Atene potrebbe<br />

essere inteso come una sorta di summa magistrale di tutta la sua carriera<br />

fotografica.<br />

Nel cuore di una delle più spettacolari testimonianze archeologiche del<br />

mondo, lo sguardo dell’architetto, del critico, del cronista si fonde con<br />

quello del soldato, un soldato in conflitto con la sua stessa fede 130 . Il<br />

dissidio interiore che ne consegue, l’inconsapevole benevolenza del<br />

cittadino afflitto da un suo personale dramma, porta Pagano a volgere verso<br />

la città antica uno sguardo amorevole, coinvolto, affascinato, ma nello<br />

stesso tempo pensoso e sgomento.<br />

Come farebbe il regista di un documentario archeologico, l’istriano si<br />

aggira tra resti di mura e rocchi di colonne con una curiosità che lo spinge a<br />

ricercare i punti di vista più inediti, alla conquista di uno spazio conosciuto<br />

fino a quel momento solo attraverso i libri e che invece è ben entusiasta di<br />

catturare ‘dal vero’ attraverso la sua ‘formidabile’ rollei. L’analisi che<br />

Pagano fa di questa realtà che sotto i suoi occhi ipnotizzati trasuda<br />

perfezione stilistica è comunque profondamente obiettiva, l’architetto<br />

infatti si dimostra assolutamente consapevole del fatto che il fascino<br />

suscitato da quei luoghi sia anche il risultato di una ricostruzione<br />

‘pittoresca’ influenzata dalla visione accademica della storia, ritenendo<br />

infatti che: «non piccolo aiuto all’ammirazione di oggi sia da attribuire al<br />

fascino della rovina che ha ricondotta l’architettura alla sua bellezza<br />

essenziale, al suo più schematico lirismo, alla pura necessità di<br />

130 Poco prima di partire, in un delicato e sofferto frammento di diario Pagano avanza legittimi dubbi<br />

sull’opportunità della sua partecipazione alla guerra correndo «il rischio della vita per poter poi<br />

dimostrare che non valeva la pena di rischiarla per difendere un sistema politico così contrario a tutto ciò<br />

che di sacro, di bello, di santo, di giusto» aveva cercato di realizzare attraverso la sua vita e la sua arte.<br />

Estr. da un frammento di diario del 17 gennaio 1941, in C. de Seta (a cura di), Giuseppe Pagano,<br />

Architettura e città …, cit.; F. Albini, G. Palanti, A. Castelli, (a cura di), Giuseppe Pagano Pogatschnig<br />

…, cit.<br />

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