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l'archivio fotografico - FedOA

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indubbiamente colpito, a Firenze, dal rapporto uomo-architettura che riesce<br />

perfettamente ad instaurarsi, in una città come questa toscana, in cui<br />

l’ordine dell’urbanistica rinascimentale aveva generato un’armonia<br />

inconsueta 114 . Vista dall’alto, l’euritmia delle strade e degli incroci<br />

perpendicolari ai palazzi, emerge in tutta la sua chiarezza. Sempre dall’alto<br />

è immortalato il tetto acuto della cupola di Santa Maria del Fiore di cui<br />

viene sottolineato l’aspetto dominante rispetto al contesto; ancora vedute<br />

aeree ma non centrali per la singolare emergenza stereometrica del<br />

Battistero del quale però non sono ripresi gli splendidi interni con il<br />

pavimento intarsiato né i ricchi mosaici che ne decorano il soffitto, dettagli<br />

che probabilmente non interessano alla ricerca formale dell’architetto.<br />

A questo apparente disinteresse per lo specifico carattere artistico e<br />

decorativo del Battistero fa eco un atteggiamento indubbiamente singolare<br />

nei confronti di tutto il mondo pittorico che sembra infatti non incuriosire<br />

particolarmente Pagano, almeno non in questo contesto. Scrive Di Mauro:<br />

«Appare subito chiaro che egli non fotografa dipinti; ad essi dedica quasi<br />

una dozzina di fotografie e sempre solo di affreschi, mai una tavola, una<br />

tela» 115 . Peraltro, la citata riflessione può essere completata da un’altra, e<br />

cioè che a dispetto di questo, l’architetto rivolgerà invece grande attenzione<br />

ai gruppi scultorei sparsi per le città italiane, dedicando veri e propri servizi<br />

fotografici alla fontana del Nettuno a Firenze, alle sculture della Villa<br />

Lante a Bagnaia, mentre a Pisa una sessantina di scatti sono spesi solo per<br />

sottolineare i rilievi della porta di San Ranieri del Duomo, opera<br />

dell’architetto Bonanno Pisano 116 . Sarebbe di certo sbagliato parlare di<br />

114 Sin dall’epoca medievale infatti, la città di Firenza sarà caratterizzata da «una articolazione strutturale<br />

fondata su un principio di ordine razionale e geometrico che regola qualsiasi situazione particolare e la<br />

città intera nel suo territorio». G. Fanelli, Le città nella storia d’Italia. Firenze, Laterza, Roma-Bari<br />

1980, p. 71.<br />

115 L. Di Mauro, Archeologia e arte, cit., p. 42.<br />

116 Alla costruzione del Duomo di Pisa interverranno numerosi architetti tra i quali Rainaldo, Guglielmo,<br />

Diotislavi e Bonanno appunto, che intorno al 1180 si occuperà di scolpire le quattro meravigliose porte<br />

del Duomo. Quella di San Ranieri, chiamata così perché immetteva nell’omonima cappella, unica<br />

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