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l'archivio fotografico - FedOA

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di una razionalità astratta» 99 . L’architetto tuttavia, non nega del tutto la<br />

metropoli, almeno non il suo valore architettonico, piuttosto ne deplora le<br />

condizioni e la realtà sociale, decidendo di svolgere quindi attraverso le sue<br />

foto, una funzione catartica epurandola del fattore umano.<br />

Sono solo alcuni i casi in cui l’attenzione di Pagano si sofferma in ambito<br />

cittadino su singoli personaggi, ma si tratta comunque di eccezioni<br />

individuate e raccolte nell’ambito di una realtà minore: sono ancora una<br />

volta i ‘vinti’ ad essere ritratti dal fotografo, gli scugnizzi sulle mura di<br />

Cori, gli ambulanti nel mercato milanese di Sinigallia, il venditore di dolci<br />

nelle strade di Corfù, protagonisti che in fondo rendono iconograficamente<br />

quella stessa sgomenta poesia che in lui, osservatore non imparziale,<br />

suscitavano i contadini della provincia dimenticata.<br />

Inoltrandosi nell’archivio di Pagano e individuando le singole tappe<br />

compiute sul territorio peninsulare, viene fuori un quadro interessante e<br />

singolare del percorso compiuto nel nostro Paese. La presenza del suo<br />

obiettivo <strong>fotografico</strong> sul territorio non risulta difatti omogenea, al contrario<br />

piuttosto lacunosa in alcune zone dello Stivale.<br />

È comprensibile che Pagano, avendo vissuto quasi tutta la sua esistenza tra<br />

Milano e Torino, abbia privilegiato per cause eminentemente pratiche, il<br />

nord Italia, ma rammarica molto il fatto che abbia lasciato quasi scoperti<br />

alcuni territori del centro-sud della penisola. Non è escluso d’altronde che<br />

l’architetto avrebbe continuato il suo viaggio e completato il giro se non<br />

fosse prematuramente scomparso.<br />

Le regioni più indagate e fotografate sono quindi quelle del nord, con una<br />

particolare attenzione rivolta al Trentino e alla Lombardia. Il Centro è<br />

piuttosto battuto, in particolare l’obiettivo si ferma ampiamente su Toscana<br />

e Umbria; interessante è la presenza nelle Marche così come nel Lazio, ma<br />

99 E. Taramelli, Viaggio nell’Italia del Neorealismo…, cit., p. 18.<br />

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