l'archivio fotografico - FedOA
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spingere verso un’osservazione del reale sempre più ardita e complessa.<br />
Con il passaggio dall’Otto al Novecento, la ricerca delle avanguardie<br />
figurative sovvertirà definitivamente le regole della rappresentazione<br />
mutando profondamente il modo comune di ‘vedere le cose’ 3 .<br />
Sketches, e diaries, strumenti fondamentali dei viaggiatori pittoreschi, non<br />
possono più assolvere alla funzione di album delle memorie, riducendosi a<br />
utili ma riduttivi zibaldoni dei ricordi: si necessita un mezzo capace di<br />
fermare gli attimi fuggenti di verità, e catturare la condizione del vivere<br />
nella sua natura ed espressione più sincera 4 . Per dirla con Beaumont<br />
Newall 5 , ‘l’ansia di scoprire la realtà diventava febbrile’.<br />
Il 1839 è considerato l’anno di nascita della fotografia 6 , e quale mezzo<br />
poteva esprimere la verità se non la camera da presa diretta, la macchina<br />
fotografica.<br />
Il Viaggio pittoresco del XX secolo, diventa così, in molti casi come in<br />
quello di Pagano, un percorso <strong>fotografico</strong>, condotto spesso da artisti, in<br />
molti casi architetti, con il fine ultimo di documentare, leggere, conoscere<br />
il reale, oltre che per dare libero sfogo a quella che diverrà, in molti casi,<br />
vera e propria passione per alcuni, raffinato ‘mestiere’ per altri.<br />
Tra i viaggiatori fotografi, l’architetto istriano ha avuto indubbiamente<br />
illustri precedenti nei primi sperimentatori del mezzo; molti erano stati i<br />
3 Per quanto riguarda il discorso piuttosto complesso relativo alle avanguardie figurative e agli affetti di<br />
queste correnti sulla fotografia si rimanda al capitolo III.<br />
4 Molto interessante la considerazione del Galassi che, parlando del passaggio dalla pittura alla fotografia<br />
afferma che, ad un certo punto della ricerca pittorica, si è giunti alla convinzione che la fotografia fosse:<br />
«l’epìtome del realismo» per poi aggiungere che: «Per i fanatici della camera oscura, la crescente<br />
popolarità di questo sussidio meccanico non è che un sintomo della rinvigorita esigenza di accuratezza<br />
descrittiva. Altri citano la precisione della pittura Biedermeier oppure l’illusione spettacolare del diorama<br />
di Daguerre». In fondo la fotografia non è altro che un modo per produrre automaticamente delle<br />
immagini in una prospettiva perfetta. P. Galassi, Prima della fotografia, Bollati Boringhieri, Torino 1989.<br />
5 Beaumont Newhall, storico dell’arte e della fotografia, ha scritto interessanti saggi sull’argomento; tra le<br />
opere prodotte si seleziona il suo volume sulla Storia della fotografia, edito dalla Einaudi nel 1984.<br />
6 Claudio Marra evidenzia una considerazione singolare dello Schwarz, il quale rileva la curiosa<br />
coincidenza tra l’anno di nascita della fotografia e quello di Cézanne «la cui arte segnò<br />
un’importantissima svolta nel processo evolutivo che si era avviato fin dall’epoca del Rinascimento. La<br />
sua pittura decretò infatti la fine della prospettiva scientifica». H. Schwarz, Arte e fotografia, Bollati<br />
Boringhieri, Torino 1992, p. 43, in C. Marra, Fotografia e pittura nel Novecento. Una storia “senza<br />
combattimento”, Mondatori, Milano 2000.<br />
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