l'archivio fotografico - FedOA
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fotografo a riprendere con il medesimo rapimento la base del fusto di una<br />
colonna dell’Arco di Augusto a Rimini e l’architettura arcadica dei ‘sassi’<br />
di Matera 91 .<br />
Uno studio attento e costante rivolto alla componente materica risulterà una<br />
caratteristica peculiare della sua stessa ricerca in qualità di progettista;<br />
questo tipo di indagine caratterizzerà infatti gran parte della sua produzione<br />
architettonica. Come non pensare alla cura rivolta alla scelta dei materiali<br />
nella definizione dei prospetti della sede dell’Università Bocconi di<br />
Milano, o alla precisa volontà di utilizzare il mattone semplice nel<br />
prospetto dell’Istituto romano di Fisica onde conferire un ulteriore carattere<br />
di ‘orgogliosa modestia’ al complesso educativo. In definitiva si può<br />
serenamente affermare che nulla sia realmente casuale nell’approccio<br />
<strong>fotografico</strong> di Pagano, ma tutto sia piuttosto il frutto della sua formazione e<br />
innata qualità di progettista. Pagano fotografo è in fondo un tékton, un<br />
‘costruttore’ delle sue immagini fotografiche, non si può scindere la figura<br />
dell’architetto da quella del fotografo, ma al contrario è possibile piuttosto<br />
osservare l’una attraverso l’altra e in virtù di questo comprenderle<br />
entrambe.<br />
Nell’ambito del multiforme e eterogeneo materiale prodotto, è possibile<br />
selezionare l’iconografia relativa alle città e, nello specifico,<br />
all’architettura, che rappresenta circa i due terzi dell’intero materiale<br />
<strong>fotografico</strong> prodotto. Seguendo le tracce lasciate dall’istriano attraverso il<br />
suo archivio si riesce a definire un ideale percorso condotto sui territori<br />
italiani: l’itinerario, sviluppato nell’arco di circa otto anni, dal 1936 al<br />
1944, vede l’obiettivo della rolleiflex spostarsi dal sud al nord della<br />
penisola.<br />
91 Cfr. Ivi.<br />
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