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l'archivio fotografico - FedOA

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lungo il percorso, spesso compiuto per puro diletto o per approfondire<br />

cultura e conoscenza.<br />

Ma le motivazioni che inducono l’architetto istriano a produrre un<br />

materiale tanto copioso a documento dell’Italia degli anni ’30, sono molto<br />

più complesse di quelle che avevano guidato le imprese dei viaggiatori tra<br />

il Sette e l’Ottocento.<br />

Di certo, la necessità di conoscenza del territorio incide in modo notevole<br />

sugli scatti prodotti, ma per comprendere realmente il significato e le<br />

motivazioni di un Archivio tanto ricco e complesso, vista anche la varietà e<br />

l’eterogeneità delle tematiche affrontate, è necessario indagarne le ragioni<br />

d’essere nell’ambito della ricerca dell’avanguardia pre e postbellica.<br />

Quella che Pagano vuole restituire è una realtà quanto più possibile<br />

autentica, non filtrata e in qualche modo deformata dall’eventualità di un<br />

condizionamento soggettivo, cosa di cui forse avevano peccato i racconti di<br />

viaggio dei touristes dei secoli precedenti; Pagano preferirà guardare il<br />

Paese per quel che è, alla ricerca della sua immagine più vera.<br />

Potremmo quasi dire che l’indagine fotografica condotta dall’architetto si<br />

inserisca in una ricerca neorealista, se non fosse ancora poco prudente<br />

lanciarsi in una disquisizione sull’esistenza di un neorealismo prebellico<br />

nel momento in cui gli studi sulle origini e la nascita del neorealismo<br />

<strong>fotografico</strong> sono ancora decisamente fermi allo stato embrionale 2 .<br />

Il viaggio <strong>fotografico</strong> condotto in un periodo di transizione così complesso<br />

quale si è dimostrato quello compreso tra le due guerre, non poteva evitare<br />

di subirne le conseguenze. Gli intellettuali più raffinati avvertono la ventata<br />

di cambiamento introdotta soprattutto dalle avanguardie che cominciano a<br />

2 Come fa acutamente rilevare Giuseppe Pinna in un recente saggio, purtroppo gli studi sulla fotografia<br />

dell’età neorealista sono quasi fermi a quelli di Ennery Taramelli che, con il suo volume Viaggio<br />

nell’Italia del Neorealismo. La fotografia tra letteratura e cinema, pubblicato nel 1995, restituisce un<br />

resoconto puntuale sull’argomento. Cfr. G. Pinna, Italia, Realismo, Neorealismo: la comunicazione<br />

visuale nella nuova società multimediale, in E. Viganò (a cura di), Neorealismo. La nuova immagine in<br />

Italia 1932-1960, Admira, Milano 2006.<br />

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