l'archivio fotografico - FedOA
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Volendo isolare, nell’ambito dell’FSA i singoli fotografi, tra i reclutati<br />
forse quello più affine a Pagano per approccio, intenti e per il modo di<br />
usare la macchina è Walker Evans che proprio nel 1936, anno della mostra<br />
italiana sull’architettura rurale, si stacca dal gruppo per realizzare, insieme<br />
a James Agee, un libro sulle condizioni dei mezzadri in Alabama. Singolare<br />
la scelta di unirsi proprio ad uno scrittore per condurre a termine il libro,<br />
unendo quindi due forme narrative: la scrittura e la fotografia, stesso<br />
binomio utilizzato da Pagano nel catalogo seguito alla mostra 55 .<br />
Quello dell’istriano è ‘un occhio lirico e non oblioso’ per usare le parole di<br />
Giulia Veronesi, l’occhio del fotografo e dell’architetto, ma anche del<br />
giornalista, che nei suoi scatti denuncia, afferma, sottolinea, rivela, insegna,<br />
scrivendo pagine di storia e lo stesso in definitiva seppure in modo<br />
differente, farà Evans.<br />
Di certo, ciò che delle immagini di Evans colpisce per le analogie con gli<br />
scatti dell’architetto, è tra le altre cose la scelta dei temi indagati: il<br />
paesaggio ad esempio, inteso non solo nella sua dimensione lirica ma anche<br />
concreta; Evans riprende non il paesaggio che circonda la città ma piuttosto<br />
«la città stessa e il suo rapporto con l’ambiente» 56 . Confrontando alcune<br />
foto del ‘cacciatori d’immagini’ con quelle di Walker Evans, si avverte uno<br />
spirito comune, una comune intesa e sensibilità ad esempio nel rivelare la<br />
eventuale presenza degli uomini non in maniera diretta ma attraverso le<br />
loro tracce, «la strada principale, le strade secondarie sono in Evans,<br />
deserte, è l’architettura infatti che presuppone immediatamente, allude,<br />
richiama la presenza umana, senza questa i personaggi sarebbero fuori della<br />
55 Nel 1939 giungeva clandestinamente in un’Italia sotto censura fascista American Photographs, un<br />
racconto per immagini che causerà un forte choc alle giovani leve della fotografia italiana. L’opuscolo<br />
viene pubblicato in quello stesso anno sulla rivista «Corrente» e recensito da Alberto Lattuada.<br />
Involontariamente questo lavoro deciderà le sorti del realismo <strong>fotografico</strong> italiano, influenzando in modo<br />
diretto le prime opere inquadrabili nella corrente neorealista, da Occhio Quadrato dello stesso Lattuada<br />
all’antologia Americana di Elio Vittoriani, nonché la seconda fase della produzione fotografica di Pagano.<br />
56 Aa. Vv., Farm Security Administration …, cit., p. XX.<br />
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