l'archivio fotografico - FedOA
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ne esaltava la “semplicità di forma”, “il tetto che è sempre piatto o poco<br />
inclinato. […] E questa semplicità è forse l’attributo principale per il quale<br />
la casa rurale italiana raggiunge la grandiosità di carattere, che<br />
desideravamo e attendevamo. Mentre non ha nulla di inadatto alla umiltà<br />
dei suoi abitatori, vi è nella sua aria una dignità generale, che armonizza in<br />
modo bellissimo con la nobiltà degli edifici vicini e con la gloria del<br />
paesaggio circostante”» 36 . Le annotazioni scritte dallo studioso<br />
anglosassone nel 1837, sono riportate nel testo da Pagano, dopo quasi un<br />
secolo, con ammirato compiacimento ed approvazione. L’architetto sembra<br />
partire proprio da queste riflessioni, per poi rielaborare la ricerca<br />
approfondendola di mille inediti spunti ancora oggi utili per lo studio della<br />
cultura architettonica spontanea; ma l’indagine del Nostro non si limita ad<br />
uno sterile resoconto, trasformando il dibattito e le riflessioni nel punto di<br />
partenza per l’elaborazione di un vero e proprio codice stilistico nel quale<br />
non è difficile né sbagliato riconoscere la formalizzazione dello stile<br />
mediterraneo: «Scopo di questo lavoro è quindi di trovare la legge eterna<br />
che ha creato nell’evoluzione della storia dell’uomo meravigliosi<br />
documenti: la casa mediterranea, nella sua assoluta onestà, non<br />
stilisticamente falsificata, corrisponde in ogni suo particolare ai bisogni<br />
della vita agricola, semplice e laboriosa» 37 . Elementi interessanti al<br />
riguardo sono le note dell’autore sulle tracce specifiche di architettura<br />
spontanea ereditate dallo stile mediterraneo: «Il tetto a terrazzo è la forma<br />
di copertura tipica in tutti i paesi del mezzogiorno e rappresenta la massima<br />
conquista tecnica nell’edilizia.[…] A questo punto si potrebbe fare anche<br />
una digressione estetica e constatare quanto contributo spirituale abbia dato<br />
questo schema di copertura orizzontale alla concezione dell’architettura<br />
moderna, quella che certi critici nostrani vogliono considerare ancora come<br />
36 G. Pagano, G. Daniel, Architettura rurale italiana, cit., pp. 18-19.<br />
37 Ivi, p. 59.<br />
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