l'archivio fotografico - FedOA
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arti di Milano nel dicembre 1940, l’architetto affermerà: «Architettura<br />
moderna significa anzitutto architettura fatta per uomini appartenenti alla<br />
civiltà contemporanea; significa architettura moralmente, socialmente,<br />
economicamente, spiritualmente legata alle condizioni del nostro paese;<br />
significa costruire per rappresentare la civiltà di un popolo, per soddisfarne<br />
i bisogni, per “servire” nel vero senso della parola. È necessario mettersi<br />
bene nella testa che tutte le opere di architettura devono sottoporsi a questa<br />
schiavitù utilitaria. […] Modestia di obiettivi e modestia di risultati, ma in<br />
compenso chiarezza, onestà, rettitudine economica e, soprattutto, buona<br />
educazione urbanistica» 34 . Chiara e concreta, la sua posizione si esaspera<br />
trasformandosi spesso in una polemica senza mezzi termini contro ‘i grassi<br />
pavoni delle arti ufficiali’, autori di opere prive di qualsiasi valore<br />
intrinseco, purtroppo allora appoggiati da una critica ufficiale sottomessa al<br />
volere della dittatura, «mentre le riviste che parlano di civiltà, e italiana per<br />
giunta, si mettono al servizio della rettorica e sfruttano il grande passato per<br />
contrabbandare gli ultimi rifiuti di un neoclassicismo senza patria e senza<br />
fantasia» 35 .<br />
Nel catalogo sull’architettura rurale, Pagano rivaluta gli esempi della<br />
produzione locale richiamando alla memoria il viaggio in Italia di Ruskin,<br />
in cui anche lo studioso si sofferma sull’edilizia contadina della provincia<br />
nostrana. Vengono riportati i racconti dell’inglese con il compiacimento di<br />
chi trova, nelle parole di un valido collega, le conferme ad una convinzione<br />
radicata; scrive Pagano di Ruskin: «Pur in questa sua romantica adorazione<br />
del pittoresco, l’illustre e fecondo scrittore, parlando dell’abitazione rurale<br />
italiana, riusciva a determinare alcune osservazioni che ancor oggi possono<br />
servire per chi si accontenta soltanto di un primo esame superficiale. Egli<br />
34 G. Pagano, Sconfitte e vittorie dell’architettura moderna, conferenza tenuta al Centro per le arti di<br />
Milano, dicembre 1940; in F. Albini, G. Palanti, A. Castelli, [a cura di], Giuseppe Pagano Pogatschnig:<br />
architetture e scritti, Milano, 1947, p. 20.<br />
35 Ivi, p. 21.<br />
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