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l'archivio fotografico - FedOA

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Scrive Pagano: «Le questioni vanno poste in questo ordine: primo, il<br />

cosiddetto ‘esame dei materiali e dei metodi edilizi’; il secondo, il<br />

‘problema della casa per tutti’; terzo quello del ‘restauro (dico ‘restauro’)<br />

dei monumenti e dei danni di guerra’» 410 ; l’architetto utilizza gli stessi<br />

termini usati da Piacentini nel suo articolo – che riporta tra virgolette – ma<br />

ne cambia l’ordine di priorità e soprattutto sottolinea quello che considera<br />

l’errore più macroscopico dell’architetto dello stile littorio 411 , ovvero che<br />

l’intervento sugli edifici distrutti dalla guerra doveva essere sviluppato nei<br />

termini di un «restauro» e non di una «ricostruzione» laddove la differenza<br />

tra i due tipi di intervento si dimostrava sostanziale 412 .<br />

Nell’«esame dei materiali e dei metodi edilizi», Pagano propone un preciso<br />

indirizzo da seguire, «una guida sicura», che riprenda sostanzialmente<br />

modelli europei, pur osservando e non dimenticando «le caratteristiche e le<br />

risorse regionali, le condizioni ambientali, le razionali necessità dei nostri<br />

bisogni psicologici, le giustificate e giustificabili tradizioni tecniche senza<br />

però rinunciare a quell’idea di progresso». Pagano si dimostra negli anni<br />

assolutamente coerente con quell’idea di rispetto delle tradizioni nostrane<br />

in linea con un aggiornamento costante del lavoro in relazione al mutare<br />

dei tempi e dei momenti storici, che già aveva avanzato nelle sue prime<br />

polemiche – nelle fotografie realizzate d’altronde è sempre presente il<br />

sentimento di rispetto profondo, quasi una venerazione, nei confronti delle<br />

tecniche e delle antiche maestranze, delle tecniche arcaiche e straordinarie<br />

nella loro immutata perfezione. Pagano recupera così i termini di una<br />

discussione iniziata molti anni prima in occasione della VI Triennale e<br />

410 Ivi.<br />

411 Piacentini viene univocamente riconosciuto il padre del cosiddetto ‘stile littorio’; scrive il Frampton:<br />

«a Piacentini fu lasciato il compito di proporre il suo ‘stile littorio’, estremamente eclettico, come ‘stile’<br />

ufficiale del Partito». K. Frampton, Storia dell’architettura moderna, cit.<br />

412 Cfr. M. Piacentini, Problemi edilizi del dopoguerra, «Popolo d’Italia», 18 marzo 1943.<br />

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