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l'archivio fotografico - FedOA

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Rudofsky non farà alcun riferimento al ‘caso’ italiano di Pagano. É<br />

comunque impensabile che egli non avesse visto il modello e letto le<br />

considerazioni dell’istriano alla luce dell’affinità delle ricerche condotte, e<br />

dato che il direttore di «Casabella», aveva più volte concesso uno spazio<br />

alla presentazione delle opere di architettura realizzate in Italia dal viennese<br />

in collaborazione con Luigi Cosenza 370 .<br />

Proprio quest’ultimo, architetto e ingegnere napoletano, denuncerà più<br />

apertamente del suo nordico collega, le influenze ricevute dalla ‘scuola’ di<br />

Pagano.<br />

Molti critici si sono interrogati sull’opportunità di riconoscere, nello ‘stile’<br />

di Cosenza, l’influenza della cultura architettonica del razionalismo del<br />

MIAR e del Gruppo 7, piuttosto che quella di altre correnti che<br />

perseguivano un indirizzo piuttosto volto alla definizione di un ‘gusto’<br />

antiaccademico come quello supportato da architetti e critici come Venturi,<br />

Persico e Pagano 371 . Di certo Cosenza si porrà in netta contrapposizione al<br />

‘piacentinismo’ dilagante negli anni della dittatura fascista, tanto che Argan<br />

affermerà: «nessuno ha deriso Piacentini e gli architetti del regime come li<br />

ha derisi Luigi Cosenza» 372 .<br />

Anche rispetto all’accezione ‘mediterranea’ della produzione del<br />

napoletano sono state molteplici e conflittuali le posizioni; Renato De<br />

Fusco in proposito scrive: «la scoperta della mediterraneità, alla quale il<br />

Nostro fu almeno morfologicamente sensibile, non fu operazione solitaria<br />

Trattano dell’architettura quale espressione tangibile di un modo di vivere, e non quale arte del costruire.<br />

Per di più, il materiale disponibile viene presentato dal punto di vista del naturalista, in quanto distinto da<br />

quello dello storico. Le digressioni, le divulgazioni del testo mirano a spezzare le barriere che ci separano<br />

dai costruttori di architetture a noi aliene e arcaiche, gente cui non occorreva affatto le si dicesse quanto le<br />

conveniva. Le loro realizzazioni, schiette e talvolta imponenti, meritano attenzione; architetture<br />

sorpassate, a mio modo di vedere, non esistono, quando operino per l’uomo anziché contro l’uomo». B.<br />

Rudofsky, Introduzione a Le meraviglie dell’architettura spontanea …, cit.<br />

370<br />

Cfr. G. Pagano, Un architetto: Luigi Cosenza, in «Casabella», n. 100, aprile 1936; ora in C. de Seta (a<br />

cura di), Pagano. Architettura e città …, cit.<br />

371<br />

Cfr. R. De Fusco, Mediterraneità minimalista, cit.<br />

372<br />

G.C. Argan, L’architettura ragionata di Luigi Cosenza, in F.D. Moccia (a cura di), Luigi Cosenza…,<br />

cit., p. 13-14.<br />

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