l'archivio fotografico - FedOA
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con la sua ricerca sull’architettura spontanea, a quella europea. Di<br />
conseguenza Rudofsky sviluppa questo suo studio probabilmente in<br />
parallelo rispetto all’istriano, seppure il prodotto del suo lavoro non vedrà<br />
la luce prima della morte di quest’ultimo.<br />
Le analogie e le affinità d’intenti, ponendo a confronto i due cataloghi,<br />
quello dell’Architettura rurale italiana e dell’Architettura senza architetti,<br />
risultano numerose. Innanzitutto, ancora una volta, alle fotografie è affidato<br />
il compito di interpretare il discorso architettonico, seppure Rudofsky<br />
invero impieghi in maniera differente l’immagine rispetto all’istriano,<br />
tornando ad affidare alla fotografia un ‘semplice’ compito illustrativo.<br />
Per quanto riguarda invece gli argomenti sviluppati dai due architetti, le<br />
teorie supportate e proposte risultano per grandi linee affini.<br />
«Architetture senza architetti tenta di intaccare una ristretta visione<br />
dell’arte del costruire, presentando il mondo sconosciuto dell’architettura<br />
‘non-blasonata» 365 : Rudofsky, come Pagano prima di lui, intendeva cioè<br />
evidenziare la propensione degli storici dell’architettura a tenere in conto,<br />
degli esempi del passato, solo i casi aulici. Continua l’architetto: «tale<br />
interesse esclusivo per l’architettura nobile e la nobiltà architettonica<br />
poteva essere comprensibile fino alla scorsa generazione, quando le<br />
vestigia e le rovine dell’antichità erano per l’architetto l’unico modello di<br />
perfezione, […] ma oggi che il recupero di forme storiche è in declino, che<br />
le banche e le stazioni ferroviarie non devono più necessariamente<br />
somigliare ad inni di pietra per ispirare fiducia, una simile autolimitazione<br />
pare assurda». In effetti Rudofsky riprendeva nella sostanza le parole di<br />
Pagano che già, nel lontano 1936, parlava del recupero della tradizione<br />
dell’architettura rurale come fonte ‘immunizzante’ contro la ‘retorica<br />
ampollosa’ perché «la conoscenza delle leggi di funzionalità e il rispetto<br />
365 B. Rudofsky, Prefazione in Architetture senza architetti, cit.<br />
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