l'archivio fotografico - FedOA
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Interessante a tal proposito mettere a confronto le rispettive ricerche<br />
sull’architettura rurale. Seppure infatti Pane, riconosca evidenti affinità tra<br />
questa architettura e quella razionale, come «la tendenza ad eliminare ogni<br />
decorazione per obbedire soltanto ad una necessità» 341 , nello stesso tempo<br />
stigmatizza quell’arte che persegue «la sincerità e la funzionalità a tutti i<br />
costi» 342 , andando quindi in un certo senso in conflitto con le posizioni di<br />
Pagano, che presupponeva piuttosto imprescindibile il carattere funzionale<br />
nell’opera razionalista. A questo si aggiunga che Pane, riconoscendo<br />
l’attributo di razionalità solo all’architettura rurale – dato che, spiega lo<br />
storico napoletano, l’architetto ‘contadino’ era libero di utilizzare tecniche<br />
e materiali che gli compiacessero pur di perseguire il proprio utile a<br />
differenza dell’architetto razionalista che invece si dimostrava schiavo<br />
della tecnologia – dichiarava indirettamente il suo scetticismo nei confronti<br />
dell’architettura contemporanea 343 . Tale posizione propria di una certa<br />
cultura accademica napoletana era decisamente in conflitto con quella di<br />
Pagano.<br />
Lo storico crociano continuerà per anni questi suoi studi sulla casa rurale e<br />
nel 1951 seguirà da vicino, nell’ambito della IX Triennale di Milano, il<br />
settore dedicato all’architettura spontanea 344 . In questa successiva<br />
esperienza, il collegamento più interessante, in definitiva l’aspetto della<br />
ricerca di Pagano colto da Pane consiste nell’intenzionale recupero dei<br />
valori folcloristici e dell’arte popolare, nel senso di un riscatto delle antiche<br />
tradizioni di costume e architettura.<br />
341<br />
R. Pane, Architettura rurale campana, cit.<br />
342<br />
Ivi.<br />
343<br />
Cfr. R. De Fusco, Mediterraneità minimalista, in F.D. Moccia (a cura di), Luigi Cosenza, scritti e<br />
progetti di architettura, Clean, Napoli 1994, pp. 21-23.<br />
344<br />
Lo stesso Roberto Pane in un suo articolo uscito su «Metron» poco tempo prima dell’apertura della<br />
mostra del ‘51, ne sottolineerà la germinazione diretta, della sezione dedicata all’architettura spontanea,<br />
dalla mostra del ‘36 organizzata da Pagano e Daniel: «La mostra dell’architettura spontanea che la IX<br />
Triennale va preparando, riprende, in forma assai più ampia e con quel carattere sistematico che è<br />
premessa di una più approfondita esperienza di cultura, il tentativo intrapreso, molti anni or sono, dal<br />
compianto Pagano». R. Pane, Puglia inedita, in «Metron», n. 39, dicembre 1950.<br />
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