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l'archivio fotografico - FedOA

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d’apertura di «Casabella» verso l’Europa, anche grazie ad una<br />

collaboratrice straordinaria come Anna Maria Mazzucchelli 324 .<br />

Di certo l’utilizzo rivoluzionario della fotografia intesa non più come<br />

strumento ausiliario ma, al contrario, come parte integrante e<br />

imprescindibile della composizione di articoli e saggi, ha rappresentato una<br />

novità e un modello di riferimento assoluto, anche e soprattutto in ambito<br />

editoriale. Scrive de Seta: «le foto di Pagano furono indubbiamente il<br />

primo tentativo meditato di usare il mezzo tecnico con un’intenzionalità<br />

interpretativa ed esse hanno certamente profondamente influenzato il<br />

nuovo modo di vedere l’architettura di tutta la generazione di professionisti<br />

cresciuti sfogliando «Casabella»» 325 . Il riflesso di questo insegnamento si<br />

riverbererà non solo sull’attività di questa ma di tante altre riviste<br />

contemporanee.<br />

Testate come «Omnibus» di Leo Longanesi, «Domus», con Giò Ponti,<br />

«Metron» di Bruno Zevi terranno certamente in gran conto l’esempio di<br />

«Casabella»; la nuova impaginazione a formato pieno, l’utilizzo di<br />

«illustrazioni più documentate» e di «descrizioni tecniche più diffuse» 326 ,<br />

ma anche l’impiego stesso del reportage come strumento narrativo, faranno<br />

di questa una rivista all’avanguardia e molto più in linea con gli esempi<br />

internazionali che con quelli italiani 327 .<br />

Abbiamo visto che Pagano propone ben poche delle sue fotografie sui<br />

numeri della rassegna milanese invero, saranno diversi negli anni i<br />

fotografi invitati a interpretare gli articoli con le loro illustrazioni. Mario<br />

324 «Elemento di unione tra la prima e la seconda «Casabella» (quella di Persico e Pagano e<br />

successivamente del solo Pagano) è senza alcun dubbio Anna Maria Mazzucchelli. […] Il ruolo di questa<br />

giovane redattrice credo vada riesaminato, […] per il ruolo complessivo che essa giocò in quel difficile<br />

dialogo tra Pagano e Persico. Dopo la morte di questo, ella seppe svolgere un ruolo vigile ed attento che<br />

esercitò soprattutto nei confronti di Pagano». Ivi, p. 58.<br />

325 C. de Seta, La cultura architettonica…, cit., p. 182.<br />

326 G. Pagano, Programma, 1933, «Casabella», n. 60, dicembre 1932. In questo articolo Pagano descrive<br />

per grandi linee il programma che avrebbe avuto la rivista.<br />

327 Cfr. Paragrafo ‘b’ e ‘c’ del capitolo III di questo volume.<br />

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