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l'archivio fotografico - FedOA

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punterà l’obiettivo su alcuni aspetti indubbiamente sconcertanti della realtà<br />

italiana di quegli anni. L’architetto, fissando attraverso gli scatti della sua<br />

rollei, alcune scene come quelle realizzate tra le strade di Corfù, darà<br />

letteralmente vita a personaggi di caratura e spessore sociale notevole, che<br />

in fondo non rappresenteranno altro che il preludio alla costruzione di<br />

alcuni protagonisti mitici del cinema neorealista italiano 310 . Federica Di<br />

Castro riconosce opportunamente nel profilo spossato del personaggio<br />

ritratto davanti alla sua casa distrutta dalla guerra a Corfù, la sagoma di<br />

quegli stessi eroi della Resistenza che prenderanno vita nei fotogrammi de i<br />

Ladri di biciclette, Ossessione, La terra trema 311 . Così come ritengo risulti<br />

facile associare alle esili figure di donna tracciate nelle fotografie di Pagano<br />

intitolate Varietà, le stesse attricette riprese da Rossellini in Roma, città<br />

aperta, eroine disperate di una società ai margini.<br />

Pagano quindi è stato, alla luce degli studi e delle ricerche portate avanti<br />

soprattutto nell’ambito del suo archivio iconografico privato, uno<br />

straordinario fotografo nonché un sensibile ed attento appassionato di<br />

cinema, oltre che un critico, un giornalista, un architetto; lo studio di un<br />

patrimonio tanto prezioso come quello conservato nel suo archivio, è<br />

servito quindi essenzialmente per aggiungere un tassello in più alla<br />

ricostruzione del mosaico di questa poliedrica, eccezionale figura. Da<br />

questo puntuale resoconto sulla produzione artistica di Pagano viene fuori<br />

il ritratto di un uomo per il quale pare non ci sia stato spunto o stimolo<br />

culturale e artistico che non valesse la pena di cogliere e sviluppare.<br />

310 Il cinema neorealista trae le proprie origini proprio dalla cinematografia e dalla cultura in Italia tra le<br />

due guerre: «A parte il fatto, di non secondaria importanza, che i quadri che hanno fatto il neorealismo si<br />

sono formati praticamente tutti in ambito fascista, che l’industria del cinema a parte i danni di guerra è<br />

rimasta quella costruita da Luigi Freddi e dalla direzione generale della cinematografia a partire dal 1934<br />

e che il neorealismo è largamente debitore del professionismo che si è sviluppato in queste strutture<br />

industriali, va rilevato che alcuni dei temi attorno ai quali si sviluppò la poetica del neorealismo erano<br />

stati anticipati negli anni ‘30». A. Aprà, P. Pistagnesi, Il cinema italiano, questo sconosciuto, in Aa. Vv., I<br />

favolosi anni Trenta…, cit., p. 31.<br />

311 F. Di Castro, Il Fascismo e la guerra, in C. de Seta (a cura di), Giuseppe Pagano fotografo, cit., p.<br />

121.<br />

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