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l'archivio fotografico - FedOA

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la Di Castro, è la pubblicazione di un articolo su «Casabella» nel febbraio<br />

del 1933, nel quale Pagano suggerisce alla Cines, una delle più importanti<br />

case produttrici di quegli anni, «di raccogliere in archivio gli ambienti<br />

moderni costruiti per il cinema così da poter offrire un collage della<br />

fantasia contemporanea, mettendo in evidenza ‘le qualità migliori dei nostri<br />

costruttori di effimeri ambienti moderni, paradisiaco documentario di una<br />

modernità di domani’» 306 ; l’architetto in effetti, continua la Di Castro,<br />

suggerisce una vera e propria «raccolta per soggetti – che poi sarà la stessa<br />

organizzata nel suo archivio <strong>fotografico</strong> – una sorta di dizionario<br />

dell’effimero che solo nella fotografia abbia il suo termine di confronto» 307 .<br />

Ma soprattutto, osservando tali ambienti, Pagano «intuisce come attraverso<br />

la ripresa cinematografica gli ambienti assumano una diversa definizione<br />

che ne modifica la struttura spazio-temporale e arricchisce la nostra<br />

nozione di architettura» 308 . La spazialità colta in movimento infatti, apre<br />

nuovi orizzonti visuali che Pagano cerca già di definire e ‘scoprire’ in<br />

fotografia ma che, catturati nel loro divenire attraverso la cinepresa,<br />

rivelano matrici nuove e inediti indirizzi potenziali di ricerca ancora tutti da<br />

sondare soprattutto in ambito architettonico.<br />

Non v’è dubbio che le stesse suggestioni avvertite da Pagano e che di certo<br />

avevano avuto un peso di tutto rilievo sulla sua formazione professionale,<br />

incideranno anche sulla crescita di tanti altri architetti contemporanei aperti<br />

come lui ad accogliere la rivoluzione introdotta, nel modo di osservare il<br />

mondo, dalla cinematografia. Questo fenomeno, ovviamente, si accrescerà<br />

con la fine della seconda guerra mondiale, durante gli anni faticosi della<br />

rinascita italiana, durante i quali, spentasi la voce dell’architetto istriano,<br />

306 F. Di Castro, Fotografia e tipografia: immagini di «Casabella», in C. de Seta (a cura di), cit. p. 24. La<br />

citazione virgolettata inserita dalla Di Castro nel discorso è di Giuseppe Pagano, introduzione all’articolo<br />

di Eugenio Giovannetti, Architettura cinematografica: G. Capponi per ‘la voce lontana’, in «Casabella»,<br />

n. 2, febbraio 1933.<br />

307 F. Di Castro, cit. pp. 24-26.<br />

308 Ivi.<br />

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