l'archivio fotografico - FedOA
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dall’universo sfavillante della macchina dello spettacolo; il Palazzo degli<br />
uffici per l’industriale Gualino viene costruito su progetto di Pagano e<br />
Levi-Montalcini tra il 1928 ed il 1930, di lì a poco, intorno al 1934, ad<br />
opera di quello stesso Riccardo Gualino sarebbe nata, sempre a Torino, la<br />
Compagnia Italiana cinematografica Lux «a cui spetterà il merito di<br />
puntare nel decennio successivo ad una produzione di alto profilo culturale<br />
e stilistico» 295 . Attorno alla Lux si riuniranno autori, sceneggiatori, registi<br />
come Alessandrini, Soldati, Castellani, Lattuada, Blasetti, Bragaglia,<br />
Bonnard e tanti altri, «grazie ai quali il cinema italiano potrà alzare il tiro<br />
delle sue ambizioni e puntare a sostituire i prodotti americani scomparsi dal<br />
mercato» 296 . Pagano quindi risulta totalmente immerso in quel mondo<br />
stimolante e accattivante che avrà un effetto sulla sua carriera<br />
evidentissimo.<br />
D’altronde l’occhio del regista, Pagano lo aveva già rivelato in alcuni<br />
reportage fotografici che, se montati in sequenza, non avrebbero fatto altro<br />
che restituire tante diverse microstorie, probabilmente qualcosa di molto<br />
simile a quello che oggi, con un termine tanto in voga, chiameremmo un<br />
‘corto’: basti pensare all’episodio raccontato dalle fotografie nel mercato<br />
milanese di Sinigallia 297 , o quello ricostruito dagli scatti realizzati tra le<br />
stanze della casa del pittore Felice Casorati, nel Covo di Mussolini, o<br />
magari il ‘cortometraggio’ realizzato per le strade di Firenze durante la<br />
celebrazione dell’antica festa del calcio in costume.<br />
Pagano in realtà, dall’esperienza cinematografica carpisce un certo modo di<br />
guardare il mondo nonché alcuni concreti temi e spunti decisamente<br />
295 G.P. Brunetta, cit., p.10.<br />
296 Dal 1938 infatti, per volere della dittatura fascista che tentava in tutti i modi di frenare, com’è noto, il<br />
riflusso ‘pericoloso’ della cultura d’oltreoceano, viene sistematicamente proibita l’importazione di<br />
pellicole soprattutto di provenienza statunitense. Cfr. G.P. Brunetta, cit.<br />
297 Riguardo al reportage realizzato da Pagano in questo mercato della periferia milanese, si ritiene<br />
interessante sottolineare che, probabilmente in contemporanea all’architetto istriano, anche Lattuada<br />
faceva cadere il suo ‘occhio quadrato’ sulle stesse scene dal sapore neorealista, sugli stessi volti dei<br />
popolani, sulle stesse ‘cianfrusaglie’ sparpagliate sui teli sdruciti.<br />
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