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l'archivio fotografico - FedOA

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Alcune testate come L’«Europeo» di Benedetti (1945) faranno un uso<br />

molto più parsimonioso delle immagini, come anche nel caso del «Mondo»<br />

di Pannunzio (1949) e poi dell’«Espresso» dello stesso Benedetti (1955),<br />

ma resta il fatto che ormai un certo meccanismo comunicativo era stato<br />

innescato. Scriverà Patellani che aveva collaborato con Pagano alla rivista<br />

«Tempo» e che continuerà per molti anni ancora, dopo la seconda guerra<br />

mondiale, a produrre immagini piene di evasione e speranza, simbolo di<br />

quel desiderio profondo di rinascita italiana: «è nata una nuova specie di<br />

giornalista inseparabile dalla macchina fotografica, che gli è indispensabile<br />

strumento di mestiere. […] La fotografia ha vinto: per la sua<br />

impareggiabile comunicatività ed infine perché infrena e inquadra tanta<br />

fantasia spesso inutile. Sta qui la ragione del successo dei servizi<br />

giornalistici a base di fotografie […]la fotografia cioè costringe a<br />

presentare i fatti nella maniera più incisiva, più comunicativa, più<br />

giornalistica. E (vuol dire anche) che l’inviato fotografo considera la<br />

propria attività non arte, ma mestiere. […] Ciò che conta , nel giornalista<br />

‘nuova formula’, è che egli sappia fare fotografie che documentino il<br />

lettore; se vuole, se è capace, faccia poi delle belle fotografie, interpreti ciò<br />

che vede. Il campo è aperto, non ci sono strettoie, non ci sono<br />

limitazioni» 282 . Pagano incarna da subito tutto questo, seppur<br />

inconsapevolmente, facendo dell’attività di giornalista fotografo un<br />

‘mestiere’: «Io so soltanto che questa caccia di immagini mi entusiasma e<br />

che mi procurerà forse un giorno il pane quotidiano, come illustratore<br />

<strong>fotografico</strong>, quando Interlandi e Pensabene, Ojetti e Della Porta avranno<br />

partita vinta contro l’architettura moderna» 283 .<br />

282 F. Patellani, Il giornalista nuova formula, in Aa. Vv., Fotografia. Prima rassegna dell’attività<br />

fotografica in Italia, Domus, Milano 1943. Ora in R. Valtorta, cit. pp. 203-204.<br />

283 G. Pagano, Un cacciatore d’immagini, in «Cinema», dicembre 1938.<br />

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