l'archivio fotografico - FedOA
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come inserto monografico della rivista «Corrente», nel 1941. Il titolo del<br />
volume viene suggerito al giovane Lattuada dal regista Mario Soldati cui<br />
faceva allora da assistente nella regia del film Piccolo mondo antico; il<br />
motivo della scelta di un titolo apparentemente ermetico, deriva dal<br />
formato sei per sei delle fotografie realizzate, la macchina è una Rollei<br />
settantacinque millimetri: stesso strumento e stesso formato <strong>fotografico</strong><br />
scelto da Pagano nelle sue immagini.<br />
Seppure Lattuada abbia scelto come unico campo d’indagine la città di<br />
Milano e in parte di Venezia, a differenza del collega istriano che rivolge la<br />
sua attenzione a tutto il territorio nazionale, gli obiettivi, gli spunti, i motivi<br />
ispiratori dei due prodotti si riveleranno comunque profondamente affini.<br />
Scrive Angela Madesani: «la novità di Occhio Quadrato sta nel modo di<br />
proporre il paesaggio italiano, privo di retorica e di finalità celebrative,<br />
dove la fotografia è alla pari con altre discipline. Una fotografia diretta,<br />
finalmente vicina alle ricerche europee degli stessi anni. Il paesaggio<br />
raccontato è fatto di uomini e di cose e parla di un mondo povero in aperta<br />
contraddizione con l’immagine voluta dal fascismo. In quegli anni il<br />
regime stava costruendo l’E42 a Roma e Lattuada racconta un mondo fatto<br />
di catapecchie e di stracci, che gli avrebbe fruttato anche un richiamo da<br />
parte della polizia. Una chiara anticipazione del neorealismo»: ebbene si<br />
sarebbero potute usare le stesse parole per descrivere il racconto per<br />
immagini ricostruibile attraverso l’archivio di Giuseppe Pagano. Di certo,<br />
Lattuada, si dimostra più convinto ed ha una posizione più chiara e definita<br />
riguardo a certe idee politiche rispetto a quelle dell’istriano, o meglio è<br />
pienamente consapevole delle sue scelte e questo gli permetterà di far<br />
evincere ancora più chiaramente il carattere della sua indagine fotografica<br />
volta ad esprimere un dissenso profondo nei confronti delle iniquità del<br />
mostrata e imposta dalla fotografia fascista. Cfr. E. Taramelli, Viaggio nell’Italia del Neorealismo. La<br />
fotografia tra letteratura e cinema, Società editrice internazionale, Torino 1995; A. Madesani, cit.<br />
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