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l'archivio fotografico - FedOA

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politica, nel cinema, come il montaggio, il fotogramma, l’esposizione<br />

multipla, il dettaglio ravvicinato, le angolazioni nuove di ripresa» 209 .<br />

Nel 1929 la Germania ospita a Stoccarda la mostra Film und Photo che<br />

avrà un impatto deflagrante sulle sorti della fotografia, l’obiettivo infatti è<br />

principalmente quello di scardinare in maniera definitiva il primato della<br />

fotografia pittorialista a favore della ‘nuova visione’ della fotografia<br />

moderna 210 . L’impatto di questo evento a livello internazionale risulterà di<br />

vastissima portata e in Italia la vicenda viene seguita con grande attenzione<br />

dalle riviste e da tutto l’ambiente artistico.<br />

Esperienze come questa di Stoccarda incideranno in maniera concreta sul<br />

passaggio in Italia al nuovo corso della fotografia, mediato ovviamente<br />

dagli esponenti intellettuali più vivaci; in ambito architettonico sarà proprio<br />

Giuseppe Pagano uno dei rappresentanti principali di questa rivoluzione;<br />

proprio l’istriano infatti, con la complicità del critico napoletano Edoardo<br />

Persico, sarà tra i primi a sperimentare l’utilizzo di nuove tecniche e in<br />

definitiva un nuovo approccio al mezzo, pubblicando fotografie dal taglio<br />

spregiudicato e sperimentale nelle varie riviste con le quali collabora ed in<br />

particolare su «Casabella». Tutto il suo archivio <strong>fotografico</strong> d’altronde,<br />

rappresenta una concreta testimonianza di questa sua apertura verso le<br />

nuove istanza della fotografia internazionale contemporanea; secondo Luigi<br />

Comencini proprio Giuseppe Pagano con il suo lavoro «ha distrutto la<br />

fotografia Alinari» 211 in Italia.<br />

209 P. Costantini (a cura di), La fotografia al Bauhaus, cit., p. 18.<br />

210 Nell’ambito della mostra, Edward Steichen e Edward Weston si occupano del settore della fotografia<br />

americana, mentre El Lissitzky di quella sovietica. L’esposizione si sviluppa in tredici sale, di cui una, a<br />

cura di Laszlo Moholy-Nagy, ricostruisce la storia della fotografia, mentre altre due sono interamente<br />

dedicate a John Heartfield e allo stesso Moholy-Nagy. Prendono parte all’esposizione alcuni dipartimenti<br />

del Bauhaus. Per un interessante approfondimento sulla storia della mostra Film und Photo si veda: A.<br />

Madesani, cit., p. 57-58.<br />

211 F. Albini, G. Palanti, A. Castelli (a cura di), Giuseppe Pagano Pogatschnig. Architetture e scritti,<br />

Milano 1947.<br />

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