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04 2009 - Federazione Nazionale Sindrome di Prader Willi

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GIOCO 3 - Enigmistica<br />

Cambio <strong>di</strong> iniziale (trovare le parole che <strong>di</strong>fferiscono solo per l’iniziale)<br />

1) Lungo la riva del fosso.<br />

Il YXXX vede saltellar le ZXXX,<br />

Annusa dei conigli selvatici le WXXX<br />

E trova perfino un pezzo <strong>di</strong> KXXX.<br />

2) Sanità<br />

Al povero YXXXXX la clinica<br />

Privata presentò un conto assai<br />

WXXXXX.<br />

AGGIUNTE SILLABICHE (La seconda parola si trova aggiungendo<br />

una sillaba alla prima)<br />

1) Mitologia greca<br />

Alzando il XXXX verso il<br />

YYYXXX mi parve <strong>di</strong> vedere<br />

Il <strong>di</strong>vo Apollo.<br />

2) Al cantiere navale<br />

In mare era caduto il capo XXXXXX<br />

E l’abito che asciugò resto YYYXXXXXX.<br />

3) Al ristorante<br />

Solerte il cameriere: vado e XXXXX e porterò<br />

Veloce il suo YYYXXXXX.<br />

GIOCO 4 - Matematica <strong>di</strong>vertente<br />

Provate a risolvere questo problema <strong>di</strong> aritmetica in modo veloce:<br />

23<br />

Anno XII - N. 4 ottobre, novembre, <strong>di</strong>cembre <strong>2009</strong><br />

3) Pesca a Sirolo<br />

Dalle YXXXXX <strong>di</strong> <strong>di</strong>porto lancian<br />

Lenze nel bel mare delle ZXXXXX.<br />

FALSI ITERATIVI (La seconda parola si ottiene aggiungendo<br />

il prefisso RI alla prima)<br />

1) L’insigne professore era assai XXXXX ma per giocare<br />

al lotto<br />

….sul lastrico si era YYXXXXX.<br />

2) Alla piccola il <strong>di</strong>scolo fratello aveva dato un XXXXX ma<br />

poi era<br />

Stato preso dal YYXXXXX.<br />

3) Per favore, fai XXXXX quando rimetti il vaso<br />

Sul YYXXXXX.<br />

TROVATE LA SOMMA DI TUTTI I NUMERI COMPRESI FRA 1 E 1000 (ovviamente senza fare la somma!)<br />

Ed ora siamo arrivati all’appuntamento con la natura che chiude la nostra rubrica. Nelle scorse settimane abbiamo<br />

assistito a <strong>di</strong>sastri provocati dallo scarso rispetto che l’uomo ha verso la natura quando costruisce case e cementifica<br />

senza criterio. Esempi come quelli <strong>di</strong> Sarno <strong>di</strong> alcuni anni or sono e quello recentissimo <strong>di</strong> Messina <strong>di</strong>mostrano che<br />

non abbiamo ancora imparato che le violenze che facciamo sull’ambiente si ritorcono poi contro <strong>di</strong> noi. Distruzione e<br />

morte sono il risultato <strong>di</strong> comportamenti ciechi ed egoisti. E il brutto <strong>di</strong> tutta la storia sta nel fatto che alla fine è tutta<br />

la collettività che si deve far carico dei problemi provocati da singoli e da amministratori <strong>di</strong> pochi scrupoli. A fianco agli<br />

abusi e<strong>di</strong>lizi e alla mancata applicazione delle regole (che pure ci sono), c’è un altro problema che genera situazioni<br />

<strong>di</strong> degrado e <strong>di</strong> pericolo: il progressivo abbandono delle zone <strong>di</strong> montagna da parte degli abitanti che da sempre ne<br />

sono stati anche i gelosi custo<strong>di</strong>. Accanto alle politiche <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a degli ambienti naturali attraverso l’istituzione <strong>di</strong><br />

parchi sia montani che marini, avrebbe dovuto esserci una politica <strong>di</strong> sostegno al red<strong>di</strong>to delle persone che <strong>di</strong> quegli<br />

ambienti sono i naturali abitatori. Purtroppo l’indebitamento generale dello Stato e, ultimamente, la profonda crisi che<br />

sta attraversando tutti i settori della nostra economia, hanno ridotto al lumicino le risorse destinate a tali interventi. In<br />

verità, un poco grazie alla crisi, ma anche grazie alla fuga dalla città e dallo stress <strong>di</strong> alcune tipologie <strong>di</strong> lavoro, stiamo<br />

anche assistendo al ritorno <strong>di</strong> forza lavoro verso l’agricoltura anche <strong>di</strong> nicchia, ivi compresa quella che riguarda lo<br />

sfruttamento <strong>di</strong> proprietà montane. Purtroppo ben poca cosa rispetto a quello che servirebbe ma pur sempre meglio <strong>di</strong><br />

niente. La nostra speranza è che in un futuro molto prossimo, superata la crisi, riprenda il finanziamento delle economie<br />

montane. Ovviamente sarebbe auspicabile anche una più oculata applicazione delle norme che riguardano l’e<strong>di</strong>ficazione<br />

in luoghi a rischio ma in questo caso conta molto la sensibilità dei singoli e il controllo da parte delle<br />

amministrazioni locali.<br />

Ed ora veniamo alla domanda finale: Sapete elencare almeno quattro dei parchi naturali istituiti in Italia dei quali<br />

almeno uno marino?<br />

Come al solito, la risposta a quest’ultimo quesito è da inviare in redazione.<br />

Ciao a tutti.

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